Il 2 maggio del 1933 c’è il primo avvistamento del moderno Loch Ness

Il primo incontro con Nessie sembrerebbe avvenuto nel VI secolo d.C. Dopo un lungo letargo, il 2 maggio 1933 l’“Inverness Courier” riporta la notizia di uno “strano spettacolo a Loch Ness” e, l’anno dopo, la prima foto mostra una creatura simile a un dinosauro; ma nel 1994 si scopre che era solo un sottomarino con una testa di serpente. Così, dopo molti decenni di ricerche, un blog che registra gli avvistamenti e 600 raggi sonar finanziati dalla BBC nel 2003 (non il congresso dei terrapiattisti) abbiamo tante tracce, ma tutte poco certe. Ancora nel 2019, uno studio sostiene che potrebbe trattarsi anche di una grandissima anguilla: ma – sottolineano gli scienziati – dipende sempre cosa si intende per “grande” (tra gli illustri esclusi, c’è anche un coccodrillo). Brian Morton, scrittore autoctono, ha affermato che la Scozia ha bisogno di “lui, lei o loro”, come garante dell’identità nazionale. Ecco risolto l’arcano. Nel nostro lavoro, infatti, impariamo ogni giorno che l’identità deve avere contorni netti e inequivocabili. Questa storia ci insegna esattamente il contrario: la sagra della relatività parte da una foto sfocata. L’importante è saper come fare per renderla long-lasting. Onomastico: Sant’Atanasio

Primo Maggio 1994: pace a Sarajevo

Nella città simbolo della guerra nella ex Jugoslavia, la Confédération Européenne de Syndicats organizza, con il sostegno dell’ONU, il ritorno alle celebrazioni del Primo Maggio. Il significato della festa è tanto semplice quanto profondo: pace e lavoro sono valori indissolubili. L’immagine che realizzammo rappresenta una cazzuola da muratore nell’atto di chiudere la fenditura di un muro bombardato, dando allo stesso tempo vita alla forma di una colomba. Il simbolo della pace diventa perciò simbolo di ricostruzione e quindi di lavoro. Abbiamo voluto recuperare quell’immagine per restituirla quale omaggio silenzioso a tutte le vittime della pandemia da Coronavirus: le persone che non ci sono più, quelle che stanno combattendo contro la malattia e quelle condannate dalla perdita del lavoro. È anche questa una guerra, con la consueta e drammatica contabilità di morti, feriti e distruzioni. Il nostro bisogno di ritrovare prima possibile la pace lo trascriviamo perciò sotto forma di augurio: buon lavoro a tutti! Onomastico: San Geremia

Il 30 aprile è la “Giornata internazionale del jazz”

L’UNESCO celebra il Jazz solo dal 2012. Troppo poco; per questo oggi vogliamo ricordare l’anno di un deciso cambio di passo, il 1969. “La musica jazz sembrava non andare più di moda alla fine degli anni sessanta (…). Per me quello fu un segno”. Sono le parole di Miles Davis che, nello stesso agosto di Woodstock, si chiude in studio per incidere “Bitches Brew”. Furono 3 giorni di pura improvvisazione. Questa pozione di fusion e psichedelia fece forse perdere a Davis qualche buontempone del classico bebop: lui voleva entrare a gamba tesa nell’’altro’ universo, quello che ammirava per pubblico e palchi. E ci riuscì. Non erano più i tempi di “Broadway Boogie Woogie” e “Bitches Brew” portò il jazz nel rock; come vendite, sarà secondo solo a “Kind of Blue”, considerato da molti il suo capolavoro‬.‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬ Miles Davis è stato più volte paragonato a Picasso; a parte la curiosa coincidenza dei periodi blu, lui stesso affermò di aver cambiato genere musicale almeno 5 o 6 volte.  ‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬ Poco male se ha tirato fuori album sempre sartoriali, cuciti perfettamente su di lui e sui musicisti che sceglieva di volta in volta. Onomastici: San Pio V Papa

Il 29 aprile 1836 nasce Giuseppe Alinari

Leopoldo, Giuseppe e Romualdo Alinari: il primo studio fotografico al mondo è italiano. Giuseppe nasce solo 3 anni prima dell’invenzione della fotografia (1839). E la particolarità degli Alinari è stata il sapersi ritagliare una terza via rispetto ai due sentieri più battuti in quegli esordi: il ritratto (la fotografia, in fondo, aveva successo perché era più “cheap” della pittura), e le speculazioni del partito scientifico nella guerra dei brevetti. Nel loro laboratorio fiorentino, gli Alinari fotografano Mazzini come Garibaldi, usando le tecniche più avanzate; ma sono anche i primi in Europa a sistemare il cavalletto dentro musei, chiese e piazze, offrendo così un primo, vastissimo, repertorio di immagini al cinema che sarebbe arrivato di lì a poco. In “Camera con vista” (1908) due turiste inglesi si lamentano perché la camera d’albergo che avevano prenotato non aveva lo scorcio su Firenze che si aspettavano. Ci viene da pensare alle infinite viste che ci hanno donato gli Alinari, lavorando in una camera oscura. Onomastici: Santa Caterina da Siena

Il 28 aprile 1932 è scoperto il vaccino contro la febbre gialla

In alcuni anfratti della storia, le immagini hanno sussurrato alla scienza i suoi futuri esiti. È quello che è successo nel 1900 all’immunologo Paul Ehrlich: i suoi disegni sul funzionamento degli anticorpi spronarono la ricerca che portò alla moderna immunologia. È nato prima l’uovo o la gallina? La scienza o la sua rappresentazione? Ora, il recente virus si è accessoriato di un’effigie indebitamente regale, e ci auguriamo che sia presto nudo. Il nome scientifico di quello della febbre gialla è invece togavirus; decisamente privo dello stesso potere evocativo (ci perdonino i principi del foro). Era – ed è – trasmesso all’uomo da un mosquito e questo qui sopra ci sta già dando l’orticaria. Anche gli oggetti, insomma, funzionano come i segni nel precorrere i contenuti. Ed è quello che abbiamo cercato di dimostrare con un po’ di carta stagnola, due lattine e dei lacci da elettricista. Onomastici: Santa Valeria di Milano

Il 27 aprile 1950 viene fondato il Club Méditerranée

Un solo concetto può unire la formula “all inclusive” a quella di lusso, calma e voluttà ed è – o era – il Club Méditerranée, nato dall’incontro tra un ex giocatore di pallanuoto e un industriale delle forniture da campeggio. Fece epoca la campagna pubblicitaria del 1976 firmata da Olivier Bensimon e Jean-Claude Lacoste, dove parole come “Giocare, respirare, amare” campeggiavano senza vergogna su scene vacanziere. Verbi che ci sembrano molto vicini a quelli che Charles Baudelaire usò in una poesia che, non a caso, si intitolava proprio “Invito al viaggio”. Se il pubblicitario ne dà una versione che oggi chiameremmo “destrutturata”, il pittore del passato – Matisse – li condensa invece nella miriade di punti di un quadro al Musée d’Orsay. È l’ancestrale sfida creativa tra l’artista e il designer, tutta giocata in quel millimetrico spazio tra la sintesi e la capacità di evocazione. Quanto a noi, da questa querelle ci svincoliamo molto volentieri. La spiaggia e il mare ci attendono già. Onomastici: San Simeone

Il 26 aprile 1954 esce nelle sale il film “I sette Samurai di Kurosawa”

Per sfuggire all’attacco dei briganti, alcuni contadini sodalizzano con un gruppo di samurai senza padrone (i cosiddetti Ronin, gli “uomini-onda” che fluttuavano senza dimora e signore). Questa, in breve, è la trama del film, per cui Kurosawa sceglie quasi tutti attori dilettanti (cosa non da poco per 200 minuti di pellicola). Tra essi troviamo infatti un ex ballerino, un attore di cinema muto e – per non farsi mancar nulla – un medico appassionato di UFO. Il Leone d’Argento a Venezia nel ’54, però, ci dice che evidentemente non erano troppo allo sbaraglio. Ma è uno scenario più aderente al vero di quanto immaginiamo: non tutti i samurai erano così ricchi da poter vivere solo dell’arte della guerra (spesso arrotondavano fabbricando stuzzicadenti e ombrelli). Nella nostra immaginazione, indugiavano anche nell’arte della dolcezza, infatti il loro tempo libero lo investivano consumando wafer e cioccolato: sarà sicuramente un volo di fantasia, ma in questo caso calza perfettamente. Onomastici: San Cleto

Il 25 aprile 1719 viene pubblicato in Inghilterra il romanzo “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe

Non c’è niente che divide di più il mondo che la risposta alla fatidica domanda sul cosa ci porteremmo su un’isola deserta. Anche se travolti da un insolito destino, la divisione è sempre manichea: da un lato i pratici, dall’altra i romantici. Questo è il grande pregio del romanzo di Daniel Defoe: sappiamo tutti di cosa parla, anche se forse non lo abbiamo mai letto. L’asso pigliatutto, però, è sempre l’idea di libertà, che per Venerdì poteva essere il tonfo di una noce di cocco che cade da una palma (la meritata ricompensa per aver salvato il suo padrone dai cannibali); chi lo sa… Sappiamo, invece, qual era quella di Italo Calvino: il passo silenzioso di giovani ragazzi sugli aghi di pino, all’alba della Liberazione. Buon 25 Aprile. Quale idea di libertà portereste su un’isola deserta? Sedetevi all’ombra del nostro albero e pensate a una possibile risposta: la migliore sarà premiata con la palma o con i nastri (adesivi). Onomastici: San Marco

Il 24 aprile 1184 a.C., secondo la tradizione, i Greci entrano a Troia con il finto cavallo

Agli occhi dei romani, i greci erano dei grandi imbroglioni e lo stratagemma del cavallo è il frutto del loro eroe più astuto e controverso. Di questo episodio, però, non si parla nell’Iliade, ma nell’Odissea, dove, tra le altre vicende, Ulisse rifiuta la proposta della ninfa Calliope di regalargli l’immortalità… Poco importa; facciamo un grandissimo salto di secoli e battaglie e arriviamo al ’44. Prima dello Sbarco in Normandia, per settimane fu fatto credere ai tedeschi che gli Alleati sarebbero approdati al passo di Calais, il punto più ovvio. Il D-Day è stata invece una grande operazione di camouflage, tra ufficiali doppiogiochisti, finte manovre e velivoli fantoccio. Così, il 6 giugno 1944, le forze di Hitler si trovarono impreparate e sappiamo come andò a finire. La storia racconta la vittoria come una sorta di piazza pulita, ma quando il pensiero va alle città rase al suolo, alle vite umane immolate, l’eredità di Ulisse diventa un fardello molto più pesante. Onomastici: San Fedele

Il 23 aprile 1919 la Francia fissa la giornata lavorativa a 8 ore

La fine di un conflitto mondiale è sempre un momento molto delicato perché, mentre torna l’equilibrio nella società, possono nascere altri movimenti tellurici. Così, la Francia, sceglie di evitare la radicalizzazione degli scioperi di quegli anni con la legge del 23 aprile del ’19 che regolava il lavoro in 8 ore giornaliere e 48 settimanali. Il decreto valeva per tutti gli stabilimenti, pubblici e privati, laici e religiosi e senza distinzioni di sesso. Questo ne faceva un grande elemento di modernità. Il governo francese sperava che il suo esperimento fosse scalabile. E infatti la legge in Italia sarà approvata nel ‘23, ma il dibattito risuonava già da qualche anno: un canto popolare del 1906 iniziava proprio con “Se otto ore vi sembran poche…” Era intonato dalle mondine nelle risaie e forse saranno state le api a portarlo alle colleghe delle fabbriche: regine dei campi e messaggere al bisogno. Ma sempre operaie. Onomastici: San Giorgio