Il 2 maggio del 1933 c’è il primo avvistamento del moderno Loch Ness

Il primo incontro con Nessie sembrerebbe avvenuto nel VI secolo d.C. Dopo un lungo letargo, il 2 maggio 1933 l’“Inverness Courier” riporta la notizia di uno “strano spettacolo a Loch Ness” e, l’anno dopo, la prima foto mostra una creatura simile a un dinosauro; ma nel 1994 si scopre che era solo un sottomarino con una testa di serpente.

Così, dopo molti decenni di ricerche, un blog che registra gli avvistamenti e 600 raggi sonar finanziati dalla BBC nel 2003 (non il congresso dei terrapiattisti) abbiamo tante tracce, ma tutte poco certe. Ancora nel 2019, uno studio sostiene che potrebbe trattarsi anche di una grandissima anguilla: ma – sottolineano gli scienziati – dipende sempre cosa si intende per “grande” (tra gli illustri esclusi, c’è anche un coccodrillo).

Brian Morton, scrittore autoctono, ha affermato che la Scozia ha bisogno di “lui, lei o loro”, come garante dell’identità nazionale. Ecco risolto l’arcano. Nel nostro lavoro, infatti, impariamo ogni giorno che l’identità deve avere contorni netti e inequivocabili. Questa storia ci insegna esattamente il contrario: la sagra della relatività parte da una foto sfocata. L’importante è saper come fare per renderla long-lasting.

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