Il 12 ottobre 1492 viene scoperta l’America

Ci fermeremo qui con i refresh di storia. Più gustoso è scrutare ciò che è accaduto da quella mattina in poi con l’ananas, il feticcio più chic che l’Europa si sia mai portata a casa. Colombo l’incontrò la prima volta a Guadalupe nel 1493 e gli sembrò il frutto più delizioso del mondo; la ribattezzò “piña de Indes” (“pigna delle Indie”, perché era sempre lì che credeva di esser sbarcato). In Europa divenne il passatempo della nobiltà: inglesi e francesi gareggiavano a suon di serre per dimostrare il loro status (notare che era molto costoso mantenerle alle alte temperature per far maturare il frutto). Abbandonarono il giocattolo quando l’ananas cominciò a esser appetibile anche alle classi medie. Negli Stati Uniti, arrivò più o meno con le stesse prerogative, ma divenne presto sinonimo di accoglienza e benessere. In America Latina, poteva essere addirittura affittata al banco della frutta, per impressionare qualcuno in un’occasione importante. Oggi, sul cappello di Miss Chiquita, non svettano forse delle ananas accanto alle banane? Segno che una certa idea di egemonia associata a questo frutto, forse, è ancora in filigrana. Ogni immagine è una cerniera verso un mondo ‘altro’ di simboli: saremo mai in grado di decrittarli tutti? Onomastico: Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile

L’11 ottobre è la “Giornata Internazionale delle Bambine”

Un trio di teenager metal spopola su YouTube; fatto non insolito nel 2021. Eppure, se si pensa che siamo nell’Indonesia musulmana e che la chitarra elettrica è intonata allo chador, tutto cambia. Sono le VOB (Voice of Baceprot) e il loro canale YouTube ha 64mila iscritti. Raccontiamo questa storia, perché il motto di questa “Giornata Internazionale delle Bambine” è “Digital generation. Our generation”. Ma partiamo dai dati che, come sempre, sono amari: oltre 2 miliardi di persone nel mondo non hanno internet in casa. Nel 2019 è stato registrato un divario di genere del 17% che, nei Paesi meno sviluppati, tocca punte del 43%. La digital transformation? Uno scrigno di possibilità per le ragazze di tutto il mondo, non un vezzo. Onomastico: San Giovanni XXIII

Il 10 ottobre 1899 Isaac R. Johnson brevetta il telaio della bicicletta

Quella di oggi non è la storia di un brevetto, ma ci parla indirettamente di un contesto. Immaginiamoci negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento: la Guerra di secessione era terminata e il “XIV Emendamento” sembrava aver abolito la schiavitù. Eppure, è proprio in questo periodo che nascono gli scompartimenti separati sui mezzi di trasporto e le leggi che decisero la supremazia dei bianchi in molti, piccolissimi, dettagli della vita quotidiana (soprattutto negli Stati del Sud). Norme che erano conosciute come “Jim Crow Laws” e no, non era il nome del senatore firmatario. “Jim Crow” era uno spettacolo di cabaret, l’antenato della nostra stand-up comedy e il bersaglio di questa ilarità bianca erano gli afroamericani. Ecco, in un contesto come questo, il 10 ottobre 1899 un cittadino di colore riesce a depositare il brevetto del telaio della bicicletta. È molto simile a quello che usiamo ancora oggi; Isaac Johnson la immaginò, inoltre, pieghevole, così da essere facilmente trasportata proprio su quei mezzi pubblici a compartimenti stagni. Mai come nella storia di oggi, un semplice brevetto ci parla della bicicletta come espressione di libertà individuale, conquistata forse ri-ciclando il senso di costrizione subito in quegli spazi. Onomastico: San Paolino Vescovo di York

Il 9 ottobre 1776 inizia la costruzione della Chiesa di San Francisco de Asís, primo agglomerato di quella che diventerà San Francisco 

Le albe che vedono la fondazione di una nuova città sono sempre mitiche. E così deve esser stata anche quella del 9 ottobre 1776, che aveva il marchio di fabbrica spagnolo. Come è successo, del resto, a molte città della West Coast come San Diego, San Bernardino, Santa Monica etc. Non è stata da meno San Francisco, che prende il nome dal santo di Assisi e dalla chiesa fondata da Padre Francisco Palou, la Mission San Francisco de Asís. Ma il primo simbolo, non è detto che sia quello definitivo, soprattutto per una città che ci ha abituati a mettere l’asticella sempre un po’ più in là. Prima con la corsa all’oro e, poi, con la ricostruzione dopo il sisma del 1906 . È da quella grande spinta corale che nasce il Golden Gate Bridge: completato nel 1937, non impiegherà molto a diventare il simbolo di un progresso che procede sempre con scaltro sussiego. Chiamiamolo pure ‘americano’. Oggi, il pane che molti vanno a cercare nella Silicon Valley è quello digitale e così, ispirati da questo alimento, il nostro omaggio alla città diventa di grissini: la storia ci insegna che anche se San Francisco si spezza, ci sarà sempre qualcuno capace di farla rifiorire dalle briciole. Onomastico: Sant’Abramo

L’8 ottobre è il “World Octopus Day” 

In occasione di questa giornata, potremmo raccontare che il fossile del polpo è il più antico del mondo (296 milioni di anni), oppure che è l’animale il cui numero di neuroni è nel palmares delle creature terrestri (circa 500 millioni). Invece, ci piace ricordare il “World Octopus Day” con quello che è forse il suo più fedele celebrante moderno. Si tratta di Shimabuku, artista giapponese di fama internazionale, che si è dedicato per dieci anni a un progetto chiamato “With Octopus” (1990-2000). In sostanza, ha creato dei piccoli regali quotidiani per questi animali, come: andare al mercato del pesce e tirarli fuori dall’acquario (salvandoli da una morte certa). Oppure costruire delle piccole biglie per farli giocare: il cervello dei polpi, infatti, è tutto nei tentacoli (e non nella testa come si potrebbe pensare). L’artista ha capito come il dialogo protratto con quello che può apparirci un aspetto del quotidiano, a cui magari non badiamo, può diventare invece una cerniera inaspettata verso il mondo dell’immaginazione. Shimabuku lo sa: il polpo è “pieno di possibilità”. Onomastico: Santa Pelagia

Il 7 ottobre è la “Giornata mondiale per il lavoro dignitoso”

Ci si pensa poco, ma la frustrazione è qualcosa con cui, forse, dovremmo convivere parlando di lavoro nel futuro. Si potrebbe obiettare che è già un fatto del presente: i diritti, l’impossibilità della disconnessione, la disparità di genere, il salario. È solo un piccolo elenco di ciò che, da generazioni, può creare frustrazione nel lavoro. Ma sarebbe un errore analizzarla come fatto singolo. L’accelerazione tecnologica sta portando a un lavoro sempre più diluito e, in un futuro non si sa quanto lontano, saremo sicuramente costretti a lavorare meno. Per questo oggi, parlando di dignità e di lavoro, la prima cosa che ci viene in mente è un alveare: un’organizzazione efficientissima nell’anticipare il cambiamento, così da garantire il benessere presente (e soprattutto futuro) a tutti i suoi membri. Onomastico: San Marco Papa

Il 6 ottobre 1887 nasce Charles-Édouard Jeanneret-Gris, detto Le Corbusier

Alla voce ‘professione’, sulla carta d’identità di Le Corbusier non c’era scritto architetto, ma ‘uomo di lettere’. Lui, che aveva passato le ore a distillare dall’architettura ogni schiuma di superfluo, era stato sintetico persino nel definire le regole della sua professione (quella ufficiosa, a quanto pare): funzione, modulo e plasticità. Tutto vero, ma verso la fine della vita (e facendo un giro lunghissimo), Le Corbusier si riappacifica con quanto aveva scritto sulla carta di identità molti anni prima: la Cappella Ronchamp (1950-55), che altro è, se non un insieme di strofe fatte cemento? Aveva trovato, insomma, la sua quadratura del cerchio. E il compasso che abbiamo voluto dedicargli sta a ricordare l’impegno di una vita spesa a ricreare architetture e bisogni sociali, ‘ricamando’ per sottrazione forme divenute simboli indelebili della modernità. Onomastico: San Bruno di Calabria

Il 5 ottobre 1690 nasce a Roma l’Accademia dell’Arcadia

Quando ci sembra che il mondo esterno non ci rappresenti più, si può decidere di ridisegnare la mappa del nostro intorno e ristabilire, così, una netiquette di idealità condivise. Nel 1690, a Roma, c’era una “barbarie” da contrastare ed era il Barocco come stile di vita. Gli effetti? Una città che gorgogliava di feste e scenografie effimere e dove non era raro imbattersi in un Gian Lorenzo Bernini che sfrecciava sulla sua carrozza di pinnacoli d’oro, fatti a sua immagine e somiglianza; questo, per dare l’idea del trend. Per liberare l’Italia da “sì fatta barbarie”, alcuni letterati decisero di creare un recinto contro il cattivo gusto… L’Accademia dell’Arcadia è attiva ancora oggi e, come consuetudine, ogni socio prende il nome di un pastore dell’antica regione del Peloponneso, patria della poesia e della musica dolce di un qualche strumento a corda: abbiamo così Acantide Antiniano, Partenia Argirea, Amaranta Eleusina etc. Sono nomi che suonano strani, ma da trecento anni a questa parte, si può sempre ridipingere la realtà a nostra immagine e somiglianza: in fondo, basta un avatar. Onomastico Santa Faustina Kowalska

Il 4 ottobre 1950 appare per la prima vola Snoopy nelle strisce dei Peanuts

È lunedì mattina e qualcuno di noi sarà in cerca con il lanternino di quella che ultimamente viene definita ‘Monday Motivation’. Aprendo Instagram, non è del tutto escluso che possiate imbattervi nel cane Snoopy che ci regala qualche frase sull’esistenzialismo del lunedì, rigorosamente dall’alto della sua cuccia e con caffè bollente alla mano. Da quella prima, timidissima, striscia del 1950 a oggi, ne sono passati di media sotto i ponti; eppure Snoopy e Charlie Brown sono ancora lì. Sarà forse perché queste creaturine di Charles Schulz sono perfette anche per i nostri anni? Primo, se i social media si basano sul coinvolgimento, la sfiga dei Peanuts non è mai completa: manca sempre il nostro tocco per renderla tale. Secondo, i Peanuts hanno un’identità visiva ‘total flat’, since 1950; terzo, poche parole ma tutte quelle necessarie per riconoscerci dentro anche noi. Saranno forse dei meme ante litteram? Vi lasciamo con questa riflessione per il caffè del lunedì. Onomastico: San Francesco d’Assisi

Il 3 ottobre 1835, a Norimberga, viene fondata la Staedtler

Come ne“I Buddenbrook” di Thomas Mann, ci piace pensare che anche la famiglia degli Staedtler doveva aver avuto un diario su cui annotava aneddoti, alberi genealogici e altri fatti salienti della ‘ditta’. In questi manoscritti non troveremo mai un barone che giustifichi l’ascesa nobiliare, ma ci sarà sempre un artigiano altrettanto ‘mitico’. Non dimentichiamo che, nell’800, queste dinastie borghesi erano già il vanto dell’Impero Prussiano: negli stessi anni vengono fondate la AEG, la Siemens o la Schwartzkopf, tutte attive ancora oggi. Il primo avo degli Staedtler si chiamava Friedrich e nel 1662 è citato nei documenti ufficiali di Norimberga come “fabbricante di matite in piombo”. Era già scritto in qualche libro mastro, insomma, che la Staedtler avrebbe lasciato il segno perché le sue matite hanno trasposto tante idee e progetti. Ogni realizzazione ha sempre, all’origine, un disegno. Onomastico: Santa Candida Martire