In occasione di questa giornata, potremmo raccontare che il fossile del polpo è il più antico del mondo (296 milioni di anni), oppure che è l’animale il cui numero di neuroni è nel palmares delle creature terrestri (circa 500 millioni).
Invece, ci piace ricordare il “World Octopus Day” con quello che è forse il suo più fedele celebrante moderno. Si tratta di Shimabuku, artista giapponese di fama internazionale, che si è dedicato per dieci anni a un progetto chiamato “With Octopus” (1990-2000). In sostanza, ha creato dei piccoli regali quotidiani per questi animali, come: andare al mercato del pesce e tirarli fuori dall’acquario (salvandoli da una morte certa). Oppure costruire delle piccole biglie per farli giocare: il cervello dei polpi, infatti, è tutto nei tentacoli (e non nella testa come si potrebbe pensare).
L’artista ha capito come il dialogo protratto con quello che può apparirci un aspetto del quotidiano, a cui magari non badiamo, può diventare invece una cerniera inaspettata verso il mondo dell’immaginazione. Shimabuku lo sa: il polpo è “pieno di possibilità”.
Onomastico:
Santa Pelagia