Il 5 ottobre 1690 nasce a Roma l’Accademia dell’Arcadia

Quando ci sembra che il mondo esterno non ci rappresenti più, si può decidere di ridisegnare la mappa del nostro intorno e ristabilire, così, una netiquette di idealità condivise. Nel 1690, a Roma, c’era una “barbarie” da contrastare ed era il Barocco come stile di vita. Gli effetti? Una città che gorgogliava di feste e scenografie effimere e dove non era raro imbattersi in un Gian Lorenzo Bernini che sfrecciava sulla sua carrozza di pinnacoli d’oro, fatti a sua immagine e somiglianza; questo, per dare l’idea del trend. Per liberare l’Italia da “sì fatta barbarie”, alcuni letterati decisero di creare un recinto contro il cattivo gusto…

L’Accademia dell’Arcadia è attiva ancora oggi e, come consuetudine, ogni socio prende il nome di un pastore dell’antica regione del Peloponneso, patria della poesia e della musica dolce di un qualche strumento a corda: abbiamo così Acantide Antiniano, Partenia Argirea, Amaranta Eleusina etc.

Sono nomi che suonano strani, ma da trecento anni a questa parte, si può sempre ridipingere la realtà a nostra immagine e somiglianza: in fondo, basta un avatar.

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