Il 22 settembre è la “Giornata mondiale del rinoceronte”

Immaginiamo che il paesino in cui viviamo sia improvvisamente affetto da “rinocerontite”: spunta un corno a ogni persona intorno a noi e questa comincia a rotolarsi nel fango e correre all’impazzata. Fortuna che si tratta di una pièce del Teatro dell’Assurdo (“Il Rinoceronte”, Eugène Ionesco, 1959). Pare infatti che questo pachiderma, nonostante la grande massa celebrale, non brilli in sagacia. Forse per questo l’autore francese lo scelse come metafora di un comportamento ottuso (o folle) che sgorga dritto dritto dal conformismo. E però, anche se camminiamo su due gambe, non siamo certo più immuni alle ottusità da pozioni magiche. Sapete perché il rinoceronte è a rischio estinzione? Per le presunte qualità miracolose del suo corno. Inoltre, averlo in salotto è sinonimo di uno status symbol. Per dare un’idea del grosso giro d’affari, basti pensare che il corno di un rinoceronte viene venduto a 100 mila dollari al kg. Ne “La fattoria degli animali”, George Orwell fa recitare ai mammiferi intelligenti quasi quanto l’uomo – i maiali – la seguente massima: “quattro gambe buono, due gambe meglio”. Stiamo però cancellando una specie che vive sul pianeta terrestre da 50 milioni di anni; ne siamo proprio sicuri? Onomastici: SS. Maurizio e compagni, soldati e martiri

Il 21 settembre 1937 J.R.R. Tolkien pubblica “Lo Hobbit”

Invaghiti da “Game of Thrones” e dal maghetto di Hogwarts, spesso ci dimentichiamo di J.R.R. Tolkien. Eppure, basti solo pensare che quando la Rowling venne ‘vivamente incoraggiata’ a pubblicare “Harry Potter” sotto pseudonimo, quel “J.K.” non le suonava poi così male: evocava, in fondo, il padre del fantasy. Ma arriviamo al protagonista di oggi, il drago Smaugh, che lo scrittore ci presenta in “Lo Hobbit” tutto sonnecchiante nel ventre della montagna. È una creatura talmente avida che dorme sull’oro e ha una corazza resistente a ogni scalfittura. Ma è lì che si trova il tallone d’Achille, perché c’è piccola scaglia mancante, vicino al cuore; un’informazione che Bilbo (il protagonista del libro) prende e porta a casa, segnando l’inizio della fine del mostro. Proprio pensando a quella corazza, abbiamo realizzato il nostro drago che, a differenza di Smaugh, è ricoperto di ‘scaglie’ di matita. Apparentemente sarà molto più fragile, ma risponde a un preciso disegno: non è tutto oro ciò che luccica! Onomastico: San Matteo

Il 20 settembre 1934 nasce Sophia Loren

La carriera di Sofia Scicolone inizia con un brevissimo frame in “Quo Vadis”. Poi, con “L’oro di Napoli” (1954) di Vittorio De Sica, arriva la prima grande occasione. Del ’55 è “La donna del fiume”, dove Sophia interpreta Nives, una giovane operaia che scorrazza in bicicletta per le valli di Comacchio. Questo film non è certo tra quelli che hanno consacrato l’attrice. Eppure Carlo Ponti (il produttore e futuro marito della diva), non aveva poi così sbagliato, perché tutti gli ingredienti erano stati predisposti per valorizzarne uno solo, Sophia. Questo fatto di aver prodotto un film ‘ricetta’, era stato riconosciuto dallo stesso regista Mario Soldati il quale, in un’intervista del 1962, lo descrisse come una “cucina, una paella alla valenciana”. Qualche legame con il cibo ci sarà pure stato, ma forse Soldati ha sbagliato indirizzo. “Tutto quello che vedete, lo devo agli spaghetti”: ecco la replica di origine controllata e garantita. Buon compleanno, Sophia! Onomastico: Sant’Eustachio

Il 19 settembre 1876 viene brevettato il battitappeto

Ecco qui una storia che sembra evocare apparentemente cameriere affaccendate o donne che non vedono l’ora di andare ai grandi magazzini, per acquistare l’aiuto domestico tanto agognato. Tutto sbagliato, dovremmo proprio rimuovere questa foschia di polvere davanti agli occhi per entrare nel vivo della vicenda. Dunque, il 19 settembre 1876 un certo signor Melville R. Bissell, del Michigan, presenta il brevetto per il battitappeto, l’antenato dell’aspirapolvere. Si dice che lui e sua moglie, Anne, erano infaticabili nel vendere il loro prodotto porta a porta. Nel 1889, alla morte del marito, Anne prende le redini di quella che nel frattempo era diventata una piccola, ma smagliante, azienda familiare: sarà la prima donna CEO degli Stati Uniti. Come in una macedonia di frutta, la storia mischia gli ingredienti per restituirci, spesso, un solo sapore. Ma risalire alle origini, scoprire come tutto sia stato messo insieme, restituisce un gusto prossimo al sublime. Onomastico: San Gennaro

Oggi non inizierà l’Oktoberfest 

Per il secondo anno consecutivo, anche questa manifestazione dovrà capitolare. L’Oktoberfest deve dire grazie al sì di un matrimonio: era il 12 ottobre 1810, quando il principe ereditario Ludwig convolò a nozze con la principessa Therese. Come ogni sposalizio del sud che si rispetti (il sangue di un tedesco di Monaco, infatti, è molto diverso da quello di uno di Berlino), i festeggiamenti proseguirono per molti giorni ancora con gare equestri. Fu un successo, tanto che le corse non si fermarono con il matrimonio; tutti i partecipanti, inoltre, venivano rifocillati con generosi boccali di birra e salsicce. Così nasce l’Oktoberfest, che negli ultimi anni viene anticipato a settembre  un po’ per smistare il traffico mondiale e un po’ per il clima. Tradizione vuole che il primo sabato della festa, gli stand aprano alle 10. Ma attenzione, fino al momento in cui il Sindaco di Monaco non rompe la prima botte viene servita solo birra analcolica; è solo al grido di “O’zapft is!” (“che comincino le danze”) che può accendersi la festa. Speriamo il prossimo anno. Onomastico: Santa Sofia

Il 17 settembre 1976 lo Space Shuttle viene mostrato al pubblico

Se gli antichi Argonauti avevano battuto tutti i porti del Mediterraneo in cerca del vello d’oro, millenni dopo lo Space Shuttle doveva proseguire il viaggio per mari ignoti: l’obiettivo era costruire, satellite dopo satellite, la Stazione Spaziale Internazionale. Dal primo volo del 1981 fino all’ultimo del 2011, i naviganti delle stelle viaggeranno ben 135 volte (due, nel 1986 e nel 2003, sono state purtroppo catastrofiche). Ogni volta che salpava dalla Terra, lo Space Shuttle salutava il suo pianeta con un’enorme nube bianca. Ma anche se i tempi sono andati, ricreare il mito è più facile di quanto si pensi: ad esempio, a noi basta aprire il tubo del colore. Dopo gli Argonauti e gli astronauti, è arrivato il tempo degli ‘imagonauti’. Onomastico: Santa Colomba

Il 16 settembre 1966 viene inaugurato il Metropolitan Opera House al Lincoln Center di New York

“Ora basta colla Bohème e la Butterfly, anch’io ne ho sopra i capelli!”. Così Giacomo Puccini scriveva a Tito Ricordi dalla sua camera d’albergo di New York, nel 1907. Si trovava nella Grande Mela per la prima della “Madama Butterfly” e da quel soggiorno nascerà anche “La fanciulla del West”, un’opera che parlava di febbre dell’oro e di California. Sarà presentata in prima mondiale al vecchio Met nel 1910 e sarà anche la prima opera con cui il nuovo Metropolitan riaprirà al pubblico nell’aprile del 1966 (mentre l’inaugurazione sarebbe avvenuta appunto il 16 settembre). Eppure, Puccini non avrebbe potuto fare a meno della sua Bohème, nonostante se stesso: è l’opera più rappresentata al Met di tutti i tempi, tanto che, nel 1977, fu scelta come primo esperimento televisivo. Quando in inglese si dice “have something under one’s belt” vuol dire aver raggiunto un particolare obiettivo, o avere qualcosa in tasca. È sicuramente il caso di Puccini con il Met. Onomastico: Sant’Eufemia

Il 15 settembre 1835 Charles Darwin approda alle isole Galápagos

Peccato che non aveva una telecamera in mano; se così fosse stato, avremmo ricordato Darwin come il maestro del fantascientifico, per il suo reportage dalle Galápagos. Immaginiamo questo 22enne che sbarca in uno scenario tutto lava e lapilli, abitato da iguane e tartarughe che lo fissavano con occhi atavici. Le prime erano così numerose che il giovane ebbe difficoltà a piantare la tenda. Le seconde, invece, sguazzavano nel loro tedio: non deve essere certo facile sostenere un’aspettativa di vita di 150 anni. Nel suo diario, Darwin descrive queste isole come un “satellite connesso al continente” e non avrebbe potuto fare diversamente. La parola ‘science fiction’, infatti, non era ancora a disposizione del suo vocabolario (lo sarà solo dal 1929). Ci abbiamo pensato noi: una tartaruga così evoluta è capace di fare de “L’origine delle specie” (1859) un trattato di pura fantascienza. E se dovessimo incappare nel rifiuto del buon vecchio Charles, niente paura, la regaleremo a Kubrick: maestro del distopico (e di arance). Onomastico: San Nicomede

14 settembre: si ritorna a scuola 

Per molti bambini e ragazzi, ieri, è iniziato un nuovo anno scolastico. Nel suo “Diario di scuola”, Daniel Pennac paragona l’ingresso di un bambino a scuola a una cipolla: al suono della campanella, varcano l’ingresso svariati strati di “magone, rancore, preoccupazione, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde”. Posato il fardello, e pelata la cipolla, può iniziare la lezione. Nel tempo, quando la scuola diventa un ricordo di gioventù, quegli stati d’animo saltano, come la cipolla in padella, e dallo zaino della memoria non è tanto la fame di sapere ad affiorare quanto quella autentica, che si provava tornando a casa. Il nostro augurio, da qui a giugno, va a chi a scuola ci va per la prima volta e a chi ci torna. Per tutti insomma, è tempo di mettere le mani in pasta… E buon appetito! Onomastico: Sant’Alberto

Il 13 settembre 1856 nasce Pietro Gentilini 

La giovinezza di Pietro Gentilini è di quelle che ha dell’avventuroso. Lascia presto l’Appennino Emiliano per intraprendere il viaggio del migrante con la valigia in mano: la sua destinazione è l’America Latina. Probabilmente ha toccato il Brasile, l’Uruguay e l’Argentina, e sappiamo che rimase molto affascinato dalle immensità pluviali di quelle terre. Ci viene il dubbio, però, che sia stato in contatto anche con qualche sciamano. Come avrebbe potuto, altrimenti, fondare quella grammatica visiva così speciale? Non ci sembra di peccare d’azzardo, se la riconosciamo come una specie di prozia elegante dello stile che Wes Anderson renderà, poi, così familiare: tutto farcito di zucchero vintage. Il logo con il treno fatto di biscotti, le scatole di latta (dove erano riposti ancora caldi), un tono di balocchi: era tutto il bagaglio visivo dei “Biscotti Pietro Gentilini” che avevano, in più, il beneficio del gusto. Il filosofo francese Henri Bergson distingueva il concetto di tempo da quello di durata che, a differenza del primo, non deve fare i conti con nessuna lancetta. Nei 131 anni dalla sua partenza, il treno Gentilini ci ha regalato uno ‘Sweet Express’ che ci riporta, se non in Oriente, ogni volta alla durata infinita dell’infanzia. E anche a quella inconfondibile fragranza. Onomastico: San Giovanni Crisostomo