Il 19 settembre 1876 viene brevettato il battitappeto

Ecco qui una storia che sembra evocare apparentemente cameriere affaccendate o donne che non vedono l’ora di andare ai grandi magazzini, per acquistare l’aiuto domestico tanto agognato. Tutto sbagliato, dovremmo proprio rimuovere questa foschia di polvere davanti agli occhi per entrare nel vivo della vicenda. Dunque, il 19 settembre 1876 un certo signor Melville R. Bissell, del Michigan, presenta il brevetto per il battitappeto, l’antenato dell’aspirapolvere. Si dice che lui e sua moglie, Anne, erano infaticabili nel vendere il loro prodotto porta a porta. Nel 1889, alla morte del marito, Anne prende le redini di quella che nel frattempo era diventata una piccola, ma smagliante, azienda familiare: sarà la prima donna CEO degli Stati Uniti. Come in una macedonia di frutta, la storia mischia gli ingredienti per restituirci, spesso, un solo sapore. Ma risalire alle origini, scoprire come tutto sia stato messo insieme, restituisce un gusto prossimo al sublime. Onomastico: San Gennaro

Oggi non inizierà l’Oktoberfest 

Per il secondo anno consecutivo, anche questa manifestazione dovrà capitolare. L’Oktoberfest deve dire grazie al sì di un matrimonio: era il 12 ottobre 1810, quando il principe ereditario Ludwig convolò a nozze con la principessa Therese. Come ogni sposalizio del sud che si rispetti (il sangue di un tedesco di Monaco, infatti, è molto diverso da quello di uno di Berlino), i festeggiamenti proseguirono per molti giorni ancora con gare equestri. Fu un successo, tanto che le corse non si fermarono con il matrimonio; tutti i partecipanti, inoltre, venivano rifocillati con generosi boccali di birra e salsicce. Così nasce l’Oktoberfest, che negli ultimi anni viene anticipato a settembre  un po’ per smistare il traffico mondiale e un po’ per il clima. Tradizione vuole che il primo sabato della festa, gli stand aprano alle 10. Ma attenzione, fino al momento in cui il Sindaco di Monaco non rompe la prima botte viene servita solo birra analcolica; è solo al grido di “O’zapft is!” (“che comincino le danze”) che può accendersi la festa. Speriamo il prossimo anno. Onomastico: Santa Sofia

Il 17 settembre 1976 lo Space Shuttle viene mostrato al pubblico

Se gli antichi Argonauti avevano battuto tutti i porti del Mediterraneo in cerca del vello d’oro, millenni dopo lo Space Shuttle doveva proseguire il viaggio per mari ignoti: l’obiettivo era costruire, satellite dopo satellite, la Stazione Spaziale Internazionale. Dal primo volo del 1981 fino all’ultimo del 2011, i naviganti delle stelle viaggeranno ben 135 volte (due, nel 1986 e nel 2003, sono state purtroppo catastrofiche). Ogni volta che salpava dalla Terra, lo Space Shuttle salutava il suo pianeta con un’enorme nube bianca. Ma anche se i tempi sono andati, ricreare il mito è più facile di quanto si pensi: ad esempio, a noi basta aprire il tubo del colore. Dopo gli Argonauti e gli astronauti, è arrivato il tempo degli ‘imagonauti’. Onomastico: Santa Colomba

Il 16 settembre 1966 viene inaugurato il Metropolitan Opera House al Lincoln Center di New York

“Ora basta colla Bohème e la Butterfly, anch’io ne ho sopra i capelli!”. Così Giacomo Puccini scriveva a Tito Ricordi dalla sua camera d’albergo di New York, nel 1907. Si trovava nella Grande Mela per la prima della “Madama Butterfly” e da quel soggiorno nascerà anche “La fanciulla del West”, un’opera che parlava di febbre dell’oro e di California. Sarà presentata in prima mondiale al vecchio Met nel 1910 e sarà anche la prima opera con cui il nuovo Metropolitan riaprirà al pubblico nell’aprile del 1966 (mentre l’inaugurazione sarebbe avvenuta appunto il 16 settembre). Eppure, Puccini non avrebbe potuto fare a meno della sua Bohème, nonostante se stesso: è l’opera più rappresentata al Met di tutti i tempi, tanto che, nel 1977, fu scelta come primo esperimento televisivo. Quando in inglese si dice “have something under one’s belt” vuol dire aver raggiunto un particolare obiettivo, o avere qualcosa in tasca. È sicuramente il caso di Puccini con il Met. Onomastico: Sant’Eufemia

Il 15 settembre 1835 Charles Darwin approda alle isole Galápagos

Peccato che non aveva una telecamera in mano; se così fosse stato, avremmo ricordato Darwin come il maestro del fantascientifico, per il suo reportage dalle Galápagos. Immaginiamo questo 22enne che sbarca in uno scenario tutto lava e lapilli, abitato da iguane e tartarughe che lo fissavano con occhi atavici. Le prime erano così numerose che il giovane ebbe difficoltà a piantare la tenda. Le seconde, invece, sguazzavano nel loro tedio: non deve essere certo facile sostenere un’aspettativa di vita di 150 anni. Nel suo diario, Darwin descrive queste isole come un “satellite connesso al continente” e non avrebbe potuto fare diversamente. La parola ‘science fiction’, infatti, non era ancora a disposizione del suo vocabolario (lo sarà solo dal 1929). Ci abbiamo pensato noi: una tartaruga così evoluta è capace di fare de “L’origine delle specie” (1859) un trattato di pura fantascienza. E se dovessimo incappare nel rifiuto del buon vecchio Charles, niente paura, la regaleremo a Kubrick: maestro del distopico (e di arance). Onomastico: San Nicomede

14 settembre: si ritorna a scuola 

Per molti bambini e ragazzi, ieri, è iniziato un nuovo anno scolastico. Nel suo “Diario di scuola”, Daniel Pennac paragona l’ingresso di un bambino a scuola a una cipolla: al suono della campanella, varcano l’ingresso svariati strati di “magone, rancore, preoccupazione, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde”. Posato il fardello, e pelata la cipolla, può iniziare la lezione. Nel tempo, quando la scuola diventa un ricordo di gioventù, quegli stati d’animo saltano, come la cipolla in padella, e dallo zaino della memoria non è tanto la fame di sapere ad affiorare quanto quella autentica, che si provava tornando a casa. Il nostro augurio, da qui a giugno, va a chi a scuola ci va per la prima volta e a chi ci torna. Per tutti insomma, è tempo di mettere le mani in pasta… E buon appetito! Onomastico: Sant’Alberto

Il 13 settembre 1856 nasce Pietro Gentilini 

La giovinezza di Pietro Gentilini è di quelle che ha dell’avventuroso. Lascia presto l’Appennino Emiliano per intraprendere il viaggio del migrante con la valigia in mano: la sua destinazione è l’America Latina. Probabilmente ha toccato il Brasile, l’Uruguay e l’Argentina, e sappiamo che rimase molto affascinato dalle immensità pluviali di quelle terre. Ci viene il dubbio, però, che sia stato in contatto anche con qualche sciamano. Come avrebbe potuto, altrimenti, fondare quella grammatica visiva così speciale? Non ci sembra di peccare d’azzardo, se la riconosciamo come una specie di prozia elegante dello stile che Wes Anderson renderà, poi, così familiare: tutto farcito di zucchero vintage. Il logo con il treno fatto di biscotti, le scatole di latta (dove erano riposti ancora caldi), un tono di balocchi: era tutto il bagaglio visivo dei “Biscotti Pietro Gentilini” che avevano, in più, il beneficio del gusto. Il filosofo francese Henri Bergson distingueva il concetto di tempo da quello di durata che, a differenza del primo, non deve fare i conti con nessuna lancetta. Nei 131 anni dalla sua partenza, il treno Gentilini ci ha regalato uno ‘Sweet Express’ che ci riporta, se non in Oriente, ogni volta alla durata infinita dell’infanzia. E anche a quella inconfondibile fragranza. Onomastico: San Giovanni Crisostomo

Il 12 settembre 1964 c’è la prima di “Per un pugno di dollari” 

Quando è stato lanciato il primo film degli “spaghetti-western”, il cinema italiano stava cominciando a ipotecare qualche stella sulla “Walk of Fame” con pellicole di tutt’altra pasta. Pensare a una produzione italiana, alle prese con il western, era come immaginare la controparte USA che ti sforna “Il barbiere di Siviglia”. Una cosa decisamente off-topic. Per cui, per pubblicizzare la vicenda di Joe, il pistolero solitario che arriva in un villaggio al confine del Messico, vennero americanizzati tutti i nomi: Sergio Leone diventò Bob Robertson, Gian Maria Volonté John Wells ed Ennio Morricone Leo Nichols. Clint Eastwood (Joe), rimase l’unico in versione originale. Era l’attore che nel film aveva solo due espressioni: “una con il cappello e una senza”, come amava dire il regista. Ma quel copricapo, dopo il servizio mimico, si concedeva anche alle migliori tortillas messicane: del resto, i soldi per il film erano pochi, ma il fake doveva essere autentico. Come pure l’arte italica dell’arrangiarsi. “Largo al factotum”, dunque: non lo diceva forse un certo Rossini? Onomastico: San Guido del Brabante

11 settembre 2001: attentato terroristico al World Trade Center 

Chiunque abbia più di venticinque anni ricorda perfettamente dov’era e cosa stava facendo in quei terribili momenti in cui caddero le due torri e, con esse, tante certezze dell’Occidente. Da allora, il mondo non è stato più lo stesso: è diventato più diffidente, impaurito e digitale. Il XXI secolo, insomma, è di fatto cominciato così, con l’11 settembre: una tragedia. Quaranta giorni dopo, Steve Jobs, presentava al mondo il primo iPod, tappa fondamentale per avvicinarsi, sei anni più tardi, alla rivoluzione dell’iPhone. In conclusione, un cambio di secolo è sempre un cambio di epoca e il “breaking the rules”, nel bene e nel male, è proprio della natura umana. Per questo il nostro omaggio, creato ad hoc, è fatto di righe: forse per ricordare che di lineare nelle nostre vite è rimasto davvero poco. Perché più che tracciare un segno, ora siamo noi tracciati, in ogni azione. Benvenuti nel futuro! Onomastici: Santi Proto e Giacinto

Tra il 10 e il 25 settembre inizia il periodo di raccolta della maggior parte dell’uva in Italia

Per dare un’idea di quanto sia diffuso il culto del vino in Italia, partiamo da un’assenza: pare che solo la provincia di Cremona non sia interessata da un’attività vinicola di una certa rilevanza. Eppure, se l’ambasciatore dell’ebbrezza dionisiaca è arrivato fino a noi, il ‘grazie’ se ne sta acquattato nell’angolo più inaspettato. Ma facciamo un passo indietro ai primi secoli d.C., quando le invasioni barbariche avevano spazzato via anche le attività agricole dell’Impero Romano. Accadde così che la viticoltura venne salvata dentro le abbazie benedettine: quel nettare, infatti, era fondamentale per l’Eucarestia. Ma non è tutto. San Benedetto (prima che monaco, uomo di mondo) aveva intuito l’importanza che un distillato di ebbrezza poteva apportare a qualsiasi società organizzata, a partire proprio dalla più piccola. Ecco dunque che nella “Regola” (dopo aver preso le distanze dal vino in quanto monaco ‘senior’), riconosce che con i più giovani è impossibile ragionarci; per cui, vada per un po’ di vino, ma senza esserne “sazi”. Varrà lo stesso per i tour enogastronomici d’autunno? Chissà. Intanto ci armiamo di spazzole e lustrascarpe. Che sia tutto a puntino per intraprendere questo cammino “di-vino”, cercando di arrivarci lucidi! Onomastico: San Nicola da Tolentino