Do you trust a sock?

Progettando un calendario chiamato Socksymbol volevamo dar voce a un indumento che di solito gioca in panchina. Grazie a un biennio rallentato – e a casa – il calzino si è ritrovato ad essere il giocatore della prima squadra, marcando stretto frigorifero e sofà.

Col tornare alla vita vera, anche l’accessorio è tornato sottocoperta, ma non smette di esser quel diavoletto del dettaglio: colorato, spaiato, troppo lungo o corto, troppo leggero o pesante, rattoppato, sbrindellato e spesso decisamente fuori luogo. “Would you trust a man in socks and sandals?” si chiedeva il Guardian. Perché il calzino è sempre un po’ complice della prima impressione, tra frizzi e “lacci”.

Largo invece ai pensieri che si prendono tempo per mettersi comodi; comodi anche nella mente dell’altro. Forse è l’elisir di un futuro al Filo di Scozia, ma per ora ci accontentiamo anche di un Natale che abbia stoffa.

E intanto sta per fiorire il 2023… Buone Feste da Inarea