Il 26 maggio 1851 a Londra inizia il primo torneo scacchistico internazionale della storia

Il primo torneo internazionale di scacchi si è svolto al fresco del Crystal Palace, la serra di Joseph Paxton creata per l’Esposizione Universale del 1851. Questa competizione ha avuto il merito di aver creato il design del gioco. Ma facciamo un salto indietro, all’India del VII sec. d.C., dove troviamo il più antico antenato degli scacchi: si chiamava “Chaturanga” ed era in sanscrito, la lingua madre di quasi tutte quelle euroasiatiche. Infatti, troviamo il gioco in Cina, in Giappone, nell’Impero Bizantino. Si diffonde anche in Persia e nel mondo islamico, ma i musulmani non potevano creare immagini di esseri viventi, quindi le pedine erano stilizzate e si usavano pietre colorate. Col tempo, i personaggi si decodificano nei ruoli e… nelle forme. Sappiamo che il cavaliere è stato sempre in sella al suo cavallo. L’alfiere era conosciuto come “pazzo” in francese o “elefante” in russo. Un’evoluzione interessante ha avuto la regina: prima era minuta, quando poi, dopo il 1475, “sale al trono” come consigliera del re, anche le sue dimensioni “crescono”. Il pedone? Poco strumentale nel gioco e sempre basso nella forma. Nel gioco come nel design, la mossa vincente passa sempre per la logica, la sintesi e la precisione. Ci verrebbe quasi da chiamarla “scacco matto”. Onomastico: San Filippo Neri

Il 25 maggio è la Giornata americana del tip-tap

Il ritmo era quello africano, lo spazio quello della strada: così nasce il tip-tap, che oggi magari identifichiamo con il volto avorio di Fred Astaire e di Shirley Temple ma, all’origine, era di tutt’altro colore. Infatti, nel film “The Little Colonel” (1935), a muoversi insieme ai riccioli d’oro c’era Bill Robinson, il primo ballerino nero ad aver sfondato a Broadway. Era nato come oggi, il 25 maggio 1878. Agli inizi del ‘900, da popolo di migranti quali siamo, anche noi  potevamo trovarci tra i fumi dei marciapiedi di New York, dentro quel fluire di ritmi e razze che hanno dato vita al tip-tap. Il nostro ruolo? Sicuramente saremmo stati gli sciuscià: altra, meravigliosa parola onomatopeica che coincidenza vuole far derivare proprio dall’inglese “shoe shine”. E in omaggio a questo matrimonio linguistico, oggi abbiamo lucidato le scarpe di Bill pronte per esser calzate. Ma siamo sempre con il cibo tra i piedi (e nella testa): buon italiano non mente. Onomastico: San Gregorio VII, Papa

Il 24 maggio è la “Giornata europea dei parchi e dei giardini”

Ci sono quelli liberi inglesi e quelli “cassettonati” italiani: le differenze stilistiche (e geografiche) sono evidenti, ma il padre di tutti i giardini europei moderni non è un luogo, ma un libro. E nasce da una battaglia d’amore in un sogno. Il suo nome ci appare quasi impronunciabile, oggi: si chiama “Hypnerotomachia Poliphili”, letteralmente, “combattimento amoroso, in sogno, di Polifilo”. Trentotto capitoli di puro viaggio iniziatico, o psichedelico. Addentrandoci con il protagonista, arriviamo a un certo punto a Citera, l’isola di Venere: un eden botanico di peristili, pergolati e zampilli. Al centro c’è un anfiteatro simile al Colosseo: ma sui suoi gradoni, invece che grida e pollici abbassati, siedono solo cascate di fiori. Ci si perde, nella minuzia descrittiva; del resto è un sogno, anche se qualcuno ha provato a decifrarlo. Ciò che importa è che questo giardino impossibile ha dato il là a tutti i giardini europei dei due secoli successivi. Come? È la stampa, bellezza. L’ “Hypnerotomachia” è stato il primo libro in volgare ad esser stato creato e poi diffuso con il nuovo mezzo. Siamo a Venezia nel 1499, dentro la tipografia di Aldo Manuzio. Conteneva 170 xilografie, dove erano illustrate queste e altre meraviglie, comprese quelle tecniche dei disegni sull’“ars topiaria”, l’arte di dar forme ad arbusti e alberelli, o meglio, di potare. In questa Babele verde anche noi ci siamo persi: infatti le attache non servono a fermare i fogli del prezioso manuale, ma si sono sparpagliate e materializzate nel più comune arredo da giardino. Abbiamo bisogno evidente di una pausa. Se al sole di maggio, meglio. Onomastico: San Vincenzo

23 maggio 1992: in un attentato di mafia muoiono il giudice Falcone, sua moglie e gli agenti di scorta

Sono passati ventinove anni da quel sabato pomeriggio, ma nella memoria di tutti noi la ferita non si è mai rimarginata. A un mese dall’attentato, i tre principali sindacati italiani indicono una manifestazione nazionale a Palermo per dimostrare la volontà del popolo italiano di costituirsi “parte civile” contro la mafia. Da qui la nostra idea di un manifesto che, lontano dalla retorica, fosse in grado di esprimere il dolore di uno strappo, di una ferita inflitta, appunto, al cuore dello Stato. E abbiamo tradotto quei sentimenti ricostruendo con delle rose rosse, che attraversano due squarci sulla carta, una toccante bandiera italiana. Un omaggio sentito e sincero a quelle vite spezzate. Dal 2000, questa immagine è stata adottata dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) come icona-simbolo per ricordare il sacrificio di tutti i giudici caduti nella guerra contro le mafie e contro il terrorismo. Onomastico: San Giovanni Battista de Rossi

Il 22 maggio è la “Giornata internazionale della biodiversità”

Proviamo ad immaginare un mondo in cui, ascoltando un pezzo dei Beatles, ci sembra identico a quello degli Yellow Magic Orchestra (rock elettronico dal Sol Levante, per chi non lo sapesse). Oppure una civiltà in cui lo stile del calcio brasiliano è uguale in tutto a quello lituano; comprese le rovesciate di Pelé . Forse in modo un po’ virato, ma siamo sicuri che questo appiattimento del gusto fa risaltare bene cosa si intenda per biodiversità. L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che il tempo compreso tra il 2021-30 sarà dedicato al restauro ecologico: per recuperare, ove possibile, le specie vegetali e animali che rischiano di scomparire. Come fanno i colori su una tela malridotta… E noi, cercando di scongiurare questa tabula rasa, partiamo proprio da chi, sulla terra, ci cammina sopra: un bruco, ma fatto di “materia prima” vegetale. Sembra proprio che di biodiversità, insomma, ne abbiamo. Ed è l’auspicio per un buon punto di partenza. Onomastico: Santa Rita da Cascia

Il 21 maggio è la “Giornata Internazionale del Tè”

Il nostro calendario ormai è punteggiato da tante giornate mondiali e questa è una delle più giovani; infatti, è solo al suo secondo anniversario. Perché il tè? Non solo è la bevanda più bevuta in tutto il mondo dopo l’acqua, ma è alla base di tante, fitte microeconomie locali: secondo la FAO, il 60% della produzione mondiale di tè viene da piccoli agricoltori. Certo, il Mediterraneo ci ha regalato una dieta varia, ma non questo verde germoglio. Per cui, ci uniamo alle celebrazioni di oggi preparando una cerimonia del tè degna del Cappellaio Matto: per un ideale gemellaggio tra colture e culture. Onomastico: Sant’Eugenio

Il 20 maggio è la “Giornata mondiale delle api”

Come forse saprete, le api sono il simbolo di Inarea: le abbiamo scelte perché sono il braccio destro dei fiori e così lavorano alla creazione di originali. Nel suo ultimo libro “Pensieri di una mosca con la testa storta”, il neuroscienziato Giorgio Vallortigara ci racconta che un’ape sa distinguere un Monet da un Picasso: una cosa enorme per un piccolo carico neuronale come il suo, l’ultima delle tante mirabilia a cui ci hanno abituati questi animali. Così, nella loro giornata, anche noi ci mettiamo in coda in questa sfida all’ultima connoisseurship. Dopo un Monet e un Picasso, come non riconoscere un originale Inarea? Se siamo fortunati, dovrebbe trattarsi di una questione “lampo”. Onomastico: San Bernardino da Siena

Il 19 maggio 1956 viene firmato a Ginevra l’accordo CMR che regola i trasporti internazionali via camion

Ecco, questo è uno di quei giorni che sembra avido di tutto, tranne che di burocrazia. Potremmo dirvi che l’accordo per il trasporto delle merci su strada è valido in 55 Paesi, unendo la Mongolia all’Albania, la Germania alla Georgia e così via… Ma questo è stato l’anno in cui i volti delle persone che lavorano nella logistica hanno assunto una familiarità che prima non conoscevamo: ci hanno raggiunti a ogni ora del giorno, riempiendo le loro stive dei nostri desideri. Cosa ci portiamo a casa? Il nostro carico è evocativo di un mestiere che, pur cambiando come tutto, ha conservato degli attrezzi-simbolo. Onomastico: Sant’Ivo

Il 18 maggio 1953 Jackie Cochran abbatte il muro del suono 

Quella di Jackie Cochran è una di quelle biografie che ci fanno dire come nella vita veramente tutto è possibile. A 10 anni lascia il lavoro da operaia in un cotonificio; la ritroviamo poi in un salone di bellezza e c’è anche una parentesi breve come infermiera. Ma questo è solo l’inizio. Impara a volare e, nel 1935, fonda la “Jacqueline Cochran Cosmetics” che ha sedi a Chicago, Los Angeles e New York, dove fa concorrenza a Helena Rubenstein. La “Wings of Beauty” fa la spola da un angolo all’altro degli Stati Uniti distribuendo prodotti omaggio e creando un business capillare. Forse sognava di rifare anche il trucco al pianeta Venere? Quasi. Nel ’42 è l’addestratrice di donne pilota: i colleghi dell’esercito erano impegnati in guerra, quindi tutti dovevano tenersi pronti. Grazie a lei, 1.074 aviatrici in quegli anni volarono per oltre 60 milioni di miglia. Ah si, il 18 maggio 1953 è anche la prima donna ad abbattere il muro del suono, entrando nel “Guinness World Record”. Stavamo quasi per dimenticarlo: sarà per questo che il jet che le abbiamo dedicato avanza verso di noi con aria minacciosa… ma ci teniamo a dirgli che siamo decisamente della sua stessa “squadra”. Onomastico: San Felice da Cantalice

Il 17 maggio 1990 viene inaugurata la “Bank of China Tower”

Il triangolo no, almeno se si vuole costruire un edificio a Hong Kong. La sede della Bank of China non è ben vista nella patria del Feng Shui, che considera questa forma tutto tranne che propizia. Nonostante i suoi 367 metri di levità, pare che i suoi spigoli “vivi” proiettino un influsso negativo sugli edifici vicini. Una credenza popolare, poi, vede nel suo assottigliarsi verso l’alto l’immagine di un cacciavite che sta “trapanando la ricchezza di Hong Kong”. Eppure, nelle intenzioni di IM Pei, proprio il triangolo (scaricando le forze sugli angoli), fa dell’edificio uno schermo contro i tifoni che da sempre minacciano la città. Abbiamo cercato di rimanere fedeli all’architetto, ma solo nella forma, perché la nostra struttura non resisterebbe già al primo soffio: è pur sempre un castello di squadre. Onomastico: San Pasquale