San Gerardo è il patrono di Monza e alla sua immagine si accompagnano sempre delle ciliegie. Per raccontarvi questa storia, dobbiamo tornare indietro a una notte del XII secolo: sappiamo che Gerardo era solito trattenersi in chiesa a pregare, e lo faceva fino a tardi. Così, si fece dare dai canonici il permesso di restare ben oltre l’orario di chiusura, promettendo in cambio un cesto di ciliegie. Era inverno, e l’offerta aveva del bizzarro; ma, il giorno dopo, il frutto estivo arrivò e, da allora, rimane fedelmente attaccato alla sua immagine.
Gerardo nasce da una famiglia benestante, legata forse alla tintura delle stoffe. Ecco perché è chiamato anche ‘dei Tintori’.
Coincidenza vuole che il tessuto più prezioso di tutti i tempi sia dello stesso colore delle sue ciliegie: stiamo parlando della porpora, estratta dal succo di una conchiglia sin dai tempi antichissimi. A renderla tanto ambita, era il fatto che dopo una serie di metamorfosi (porphyreos vuol dire proprio ‘agitato’, ‘ribollente’), arrivava al punto in cui diventata praticamente indelebile, eterna. Per questo, se ne sono adornati in via esclusiva prima gli imperatori pagani, poi Costantino e tutta la chiesa ‘alta’ a seguire.
Con Gerardo, che invece investe l’eredità di famiglia in un ospedale per i poveri, il rosso purpureo diventa il colore degli umili. Un po’ come raccogliere le ciliegie da un albero: una cosa alla portata di tutti.
Onomastico:
San Gerardo