Nel 1770, James Cook approda sulle coste australiane a bordo della nave “Endeavour” (“Tentativo”). In un certo senso, non fu un tentativo andato a buon fine: i filosofi, infatti, avevano predetto l’esistenza di una “Terra Australis” estesa almeno quanto la sua controparte boreale. Per quanto Cook si fosse adoperato per misurarne le coste (magari usando questi strumenti gialli da architetto che danno forma al nostro canguro), l’Australia no, non era poi così grande.
Durante una di queste spedizioni di misurazione, Cook scoprì il canguro. Ma anche il nome dell’animale simbolo del continente è stato, per molto tempo, al centro di un malinteso. Quando la flotta europea chiese ai locali il nome di questo mammifero, la risposta fu “kangaroo”, che si credette dovesse significare qualcosa tipo “non ho capito”. Studi postumi, smentirono questa leggenda australiana, dimostrando che nelle lingue aborigene “ganurru” voleva dire effettivamente “grande canguro nero”.
Come un boomerang, le parole fanno balzi pindarici in avanti, per poi tornare indietro, tracciando linee imprevedibili. L’importante è che non ci colpiscano in fronte.
Onomastico:
Sant’Evaristo