Il primo torneo internazionale di scacchi si è svolto al fresco del Crystal Palace, la serra di Joseph Paxton creata per l’Esposizione Universale del 1851. Questa competizione ha avuto il merito di aver creato il design del gioco.
Ma facciamo un salto indietro, all’India del VII sec. d.C., dove troviamo il più antico antenato degli scacchi: si chiamava “Chaturanga” ed era in sanscrito, la lingua madre di quasi tutte quelle euroasiatiche. Infatti, troviamo il gioco in Cina, in Giappone, nell’Impero Bizantino. Si diffonde anche in Persia e nel mondo islamico, ma i musulmani non potevano creare immagini di esseri viventi, quindi le pedine erano stilizzate e si usavano pietre colorate.
Col tempo, i personaggi si decodificano nei ruoli e… nelle forme. Sappiamo che il cavaliere è stato sempre in sella al suo cavallo. L’alfiere era conosciuto come “pazzo” in francese o “elefante” in russo. Un’evoluzione interessante ha avuto la regina: prima era minuta, quando poi, dopo il 1475, “sale al trono” come consigliera del re, anche le sue dimensioni “crescono”. Il pedone? Poco strumentale nel gioco e sempre basso nella forma.
Nel gioco come nel design, la mossa vincente passa sempre per la logica, la sintesi e la precisione. Ci verrebbe quasi da chiamarla “scacco matto”.
Onomastico:
San Filippo Neri