In fondo, il mondo aveva bisogno di un eroe sfocato, sfatto e sbadato come Don Chisciotte. Dopo gli idoli della mitologia e quelli cristiani al suono dell’olifante, ecco un personaggio che ricorda al mondo come la perfezione non sia dell’uomo, men che meno dell’eroe.
Così, Don Chisciotte e il suo scudiero Sancho Panza prendono forma dalla penna di Miguel De Cervantes, anche lui soldato atipico. Nonostante la sua partecipazione alla Battaglia di Lepanto (l’evento militare più “prestigioso” del XVI secolo, ma non abbiamo il tempo di spiegarvi il perché), muore a Madrid quasi in miseria, dimenticato da tutti tra scomuniche e affari poco fortunati.
Il suo Don Chisciotte ha combattuto contro mulini a vento che gli sembravano giganti. Nella simpatia che proviamo per lui con le sue paure, vizi (e allucinazioni), il minimo che possiamo immaginare è fare “squadra” con lui e regalargli un metro.
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