Il 10 agosto è la “Giornata Internazionale del biodiesel”

Rudolf Diesel era un ingegnere appassionato d’arte, di teorie sociali e di lingue; questo ne faceva un visionario pacato ed elegante. Bussando piano, dopo aver presentato al mondo il motore che porta il suo nome, fece presente che si poteva fare ancora meglio: un olio di sostanze vegetali, che presentò (sembra) la prima volta il 10 agosto 1893 e, poi, all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1898. Questo è lo stesso anno in cui il minatore Daniel Plainview scopre per caso un giacimento di petrolio nelle sue proprietà. Daniel è un uomo cresciuto con la schiena piegata e il sole addosso e, per questo, ha una coriacea spregiudicatezza che va oltre l’essere un fatto di pelle: truffa, lascia morti dietro di sé e osanna solo l’oro nero. Qui siamo nella finzione, perché Daniel è il protagonista del film di Paul Thomas Anderson, “‪There Will Be Blood” (2007), che valse l’Oscar a ‬Daniel Day-Lewis.

Nella realtà, e nella storia, “Il Petroliere” avrà la meglio sul pacato ‘prototipo Diesel’, perché i combustibili fossili si riveleranno meno viscosi, più pratici ed economici di quelli prodotti con sostanze vegetali.

È vero anche che, negli ultimi anni, il biodiesel è stato oggetto di una lenta risalita. Ma se la crescita di questi carburanti vuol dire, spesso, deforestazione, capiamo che, in questo testa a testa, il traguardo è ancora lontano. Il ‘tertium’ potrebbe esser dato, però, ed è la transizione energetica. Il vero elemento cerniera.

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