Questo cappello ha un nome e un cognome: ama particolarmente il millimetro, le notti insonni e gli eccitanti. Eppure, oggi, non sarà la giornata di Sherlock Holmes.
Gilbert Keith Chesterton: a qualcuno forse dice poco, per cui, a noi il compito delle presentazioni. È quasi contemporaneo di Conan Doyle, con cui condivide anche i natali di fine maggio; non ne è però il gemello, ma un alter ego. Il perché, si trova nei Racconti di Padre Brown, e già a partire dalle livree: se Holmes è, per standing, un pigmalione, il secondo si presenta volutamente come un prete, senza pretese. Eppure, è proprio così che Chesterton ci trae in inganno. Continuiamo nel percorso: mentre il gentlemen di Baker Street è il decano del ragionamento deduttivo, Padre Brown è, piuttosto, un campione del contropiede induttivo.
L’emozione: è proprio questa che mette all’angolo i criminali e che, si badi, per il chierico non hanno nulla a che fare con i ladri comuni. I più fini sono coloro che pensano troppo ed è lì che Brown trova il suo diletto; scava a fondo in cerca del petrolio, facendo però credere al suo interlocutore di usare solo paletta e secchiello da spiaggia.
Per chiudere, se Holmes riusciva a trovare il fallo nella trama millimetrica dell’ordito, Padre Brown cerca piuttosto un rammendo nascosto. Cosa ci siamo messi in testa oggi? Mai sottovalutare il ruolo delle emozioni, potrebbero rivoltarci come un calzino.
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San Giuseppe da Leonessa