Oggi è Pasquetta

Inutile negarlo, la stagione delle gite fuori porta è sempre inaugurata dal lunedì di Pasqua (fatti i dovuti conti con l’oste/tempo). Se potessimo riassumere questa giornata negli ultimi due anni, però, ci viene in mente solo “Chance the Gardener”, il giardiniere del film di Hal Ashby che ha passato tre quarti di vita in casa con la televisione accesa: era il suo unico affaccio sul mondo. Anche oggi faremo un po’ tutti come Chance e andremo “oltre il giardino” (o balcone che sia) solo con la fantasia. Coltiviamola, il mezzo è pronto. (Quanto al dopo, come è successo a Chance, può starsene anche lì acquattato in attesa di sorprenderci). Lunedì dell’Angelo

Buona Pasqua!

Il significato della Pasqua nella tradizione cristiana è la luce che sconfigge le tenebre. Se c’è luce, c’è vita e lo dimostra Gesù, che ha camminato nel mondo e nelle intemperie della sua notte. Nella sua umiltà quotidiana, l’uovo è invece una metafora straordinaria, perché contiene la vita come in provetta. Se ci pensiamo bene, quali altri oggetti che ci circondano possiedono una tale forza evocativa? Non a caso, l’uovo “sta” sempre in posizione isolata in molte delle immagini create dall’uomo. Piero della Francesca lo fa pendere sulla testa della Vergine e il Bambino. In un Diego Velázquez senza solennità, invece, siamo in una stamberga seicentesca dove c’è una donna che frigge le uova: l’unico elemento che abbaglia sullo sfondo buio è un uovo, tenuto da una mano rugosa, ma ferma. Salvator Dalì ci va talmente vicino da sfiorare il didascalico: nella sua “Aurora” vediamo un uovo che si schiude e il tuorlo a fare le veci del sole. Planando da queste alte vette, atterriamo ora sul nostro nido domestico. Fiat lux, recita la Genesi; noi ci stiamo organizzando (e con tutti i cavi del mestiere). Buona Pasqua. E che ci sia un nido per ognuno di voi.

Sabato 3 aprile: veglia di Pasqua

Entrando in una chiesa, oggi, la troverete buia e con l’altare spoglio, a ricordo del tempo che Gesù ha trascorso negli inferi. La Pasqua inizierà al tramonto con la veglia “del Sabato”, quando al cero sarà affidato il compito di simboleggiare il ritorno alla luce. Questa sera, infatti, l’Arcivescovo del Duomo di Milano avanzerà verso l’altare con una candela in mano; solo al suo passaggio la chiesa riprenderà vita e luce. Il cero usato è di pura cera d’api, molto apprezzata per l’aroma leggero e l’assenza di fumo. Come sapete, le api ci sono molto care poiché lavorano alla creazione di originali e, anche in questa occasione, non si smentiscono. Per questo, oggi, il nostro candeliere prende forma grazie all’umile strumento del dietro le quinte del loro lavoro: il tubo in plastica che porta l’acqua ai fiori. Sabato Santo

Il 2 aprile 1725 nasce Giacomo Casanova 

È stato scritto che alla vigilia della sua fine come Repubblica libera (1797), Venezia era sì decadente, ma non nell’ingegno. Antonio Vivaldi, Carlo Goldoni e Pietro Longhi erano infatti tutti lì nel ‘700. Tra di loro, però, solo Giacomo Casanova ha lasciato una testimonianza del tempo che  – è il caso di dire – è impastata in tutta la sua autobiografia. La fama di amatore lo precede, vero, ma non dimentichiamo che la prima complice dei suoi amori è stata la Serenissima, dove il ventaglio era uno strumento di comunicazione insostituibile. Goldoni ne fa una commedia in cui il ventaglio è il re dei malintesi, eppure parlava in modo più netto di qualsiasi spunta blu (almeno in teoria): tenerlo nella destra era un invito a farsi seguire, se aperto davanti la bocca quel cuore era libero. Love affair condotti tra squittii e ammiccamenti. Nelle tante avventure di Giacomo Casanova, qualcosa sarà stato pur costante: il preludio a un invito piccante. Venerdì Santo

Il 1 aprile 1949 Piero Bottoni presenta il progetto per la grande pescheria di Milano

Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un architetto tra i maggiori interpreti dello stile noto come “Irrazionalismo italiano”. Tale era il suo impegno in tal senso, che tra il 1934 e ’35 firma a Milano la “Casa per inibizioni” con il preciso compito di impedire “agio e piacere a tutti gli alloggi”. La trovate in Via Mercadante, con buona pace dei freni inibitori. Nella scrivania “Comacina” (1930), poi, piega in curve l’acciaio e fonti del tempo ci dicono che quel giorno, in Olanda, un altro Pietro (Mondrian) fu preda di scompensi; le curve gli procuravano sempre troppe emozioni. Arriviamo al 1 aprile del 1949, quando presenta il progetto per un nuovo edificio con la facciata a scaglie: doveva essere la pescheria degna della città che ha il primato ittico del Paese. E dove se non in Piazza dei Mercanti? Molti di voi non avranno abboccato: il pesce d’aprile di un architetto non può essere che giocare – e così onorare – la biografia di un maestro: Piero Bottoni (11 luglio 1903 – 9 aprile 1973) (per davvero!). Giovedì Santo

Il 31 marzo 1889 viene inaugurata la Torre Eiffel

Non è mai entrata nell’obbiettivo di Eugène Atget (1857-1927), il fotografo della Parigi del tempo. Questi era piuttosto attratto dagli angoli che stavano scomparendo. Per cui, sue sono vetrine con corsetti appesi, boulevard, suonatori d’organetto che, magari, era proprio lì, sotto la nuova attrazione, che guadagnavano parte del loro stipendio. Il fotografo era particolarmente stimato dai Surrealisti, i maestri dell’immagine doppia, quella che riesce a rappresentare un oggetto completamente diverso senza nessuna modifica. Parola di Salvador Dalì. Così oggi, ricordando l’anniversario della Tour Eiffel, proviamo con i nostri compassi a far quadrare il cerchio e a colmare quel vuoto lasciato da Atget a suo tempo. Onomastico: Santa Balbina

Il 30 marzo 1858 nasce la matita con gomma da cancellare

Il brevetto depositato quel 30 marzo da Hymen Lipman è stato ripreso, poco dopo, dalla Faber-Castell con qualche aggiornamento; che non bastava però a farne un inedito. E così, nel 1875, la questione finisce in tribunale. La sentenza è amara: quella di Lipman non è stata un’invenzione, ma solo la combinazione di due prodotti che c’erano già, la matita e la gomma. Il mondo in cui viviamo è la radiografia di tutte le nostre venature: iperrealistica e sempre aggiornata. Un po’ come il Ministero della Verità di George Orwell in “1984”, quello dove il passato veniva sempre messo al corrente. Il tribunale ha declassato Lipman come mero assemblatore. Vogliamo invece riabilitare questa figura: con la sua “addizione” ha disegnato il primo rendering del diritto all’oblio. Onomastico: San Secondo

Il 29 marzo 1946 la Piaggio presenta sul mercato la Vespa

Al lancio della Vespa, il “New York Times” la accoglieva come il primo prodotto interamente italiano dai tempi della biga. Aveva certamente torto, eppure sembra che i due mezzi piacciano all’estero allo stesso modo, soprattutto agli americani. Solo a New York, c’è una famosissima biga etrusca ancora ostaggio del Metropolitan (qui trafugata agli inizi del ‘900), e la stessa Vespa disegnata dall’ingegner Corradino D’Ascanio ha il suo posto d’onore al MoMa. Ci piace pensare alla Vespa come a un musicale fracasso. La sua marmitta roboante è stata il sottofondo di film, vacanze al mare e giri sui colli. Mestoli e padelle, insomma, ci raccontano che la Vespa è sì un mezzo, ma anche il fine delle occasioni di libertà di ieri e di oggi. Onomastico: Sant’Eustasio

Da oggi iniziano le pulizie di Pasqua

La settimana di Pasqua è anche nota per le pulizie che l’accompagnano. Una tradizione che ha origini ebraiche, quando nel tempo di avvicinamento alla festa ci si deve astenere da tutti i cibi lievitati. Così, in questi giorni, le case vengono messe sottosopra nel tentativo di scovare anche la più piccola traccia di pane, briciole e simili. Più prosaicamente, il tempo delle pulizie è sempre parco di entusiasmi. Ma anche il compito più noioso può essere abbattuto se assemblato con fantasia. Ad esempio noi sentiamo già la marcia dei soldatini di piombo venirci in soccorso… Domenica delle Palme 

Il 27 marzo 1952 è il debutto del musical “Singin’ in the Rain”

Il film è stato diretto da Stanley Donen e Gene Kelly. Quest’ultimo interpreta anche il ruolo del protagonista: Don Lockwood, ballerino e attore di cinema muto, fresco di conversione al sonoro. Questo personaggio ricalca il vero Gene Kelly che è stato regista, sceneggiatore, attore, produttore, ballerino e comico. Tutti insieme. Un vero e proprio minestrone, ci verrebbe da dire, ma fatto di un’ottima materia prima tanto che Hollywood, nel 1951, gli assegna un Oscar alla “versatilità”. Il posto nella storia del cinema Don – Gene – Lockwood se l’è guadagnato però con la sua danza sotto la pioggia. Era sicuramente al corrente che la luna marzolina fa nascer l’insalatina. Onomastico: San Ruperto