Fondazione Cotarella

Ridare radici allo star bene

La Fondazione Cotarella nasce nel 2022 da un’esperienza imprenditoriale e umana, a cavallo tra Toscana, Umbria e Lazio. Opera a sostegno di iniziative per il benessere alimentare, la riscoperta del territorio e l’agricoltura sostenibile, dialogando con le famiglie, le comunità, le istituzioni e le imprese.

“Cotarella” è un cognome che nell’enologia internazionale non ha bisogno di presentazioni: la prima generazione ha fondato l’azienda, mentre la seconda ha fatto della cultura del vino la propria missione, valorizzando etichette e lavorando nella consulenza per il settore. La Fondazione nasce dalla volontà della terza generazione di sublimare queste esperienze in un percorso ulteriore.

L’intervento di Inarea è partito dal presupposto di tradurre quest’idea di famiglia in una comunità che fa corpo con una geografia. Il sistema di identità è volto a potenziare proprio questo principio di solidarietà contadina, di un network che significa prima di tutto prossimità, restituendolo in una dimensione contemporanea. Il logotipo si ispira al lettering delle etichette, calato ora in un registro di rigore ed eleganza formale, proprio dell’universo di riferimento istituzionale: “Fondazione Cotarella” si allunga e snellisce, giocando sul contrasto tra pieni e vuoti.

La firma invece è recuperata dall’autografo del fondatore dell’azienda. Pur non tradendo il tratto originale, il restyling garantisce una lettura più fluida del nome e, soprattutto, diventa il filo conduttore del presente: la prima generazione è contemporaneamente sfondo e presupposto delle nuove narrazioni e per questo anima i pattern e le trame dei materiali di comunicazione. Ma dallo stesso filo si dipanano anche illustrazioni e pittogrammi, che offrono un racconto semplice, familiare e iconico delle attività, cioè la cultura della salute, della socialità e del territorio. Temi ampi, affidati a simboli concreti, facilmente comprensibili da qualsiasi pubblico.

Lo stile fotografico, infine, da un lato racconta la terra e i suoi prodotti, dall’altro la riscoperta delle persone che vi abitano, operano e mettono radici.