Il 28 novembre 1984 nasce Ryanair

Oggi parliamo della compagnia aerea con il simbolo dell’arpa che, dal 1922, è anche quello dell’Irlanda. Il motivo per cui questo strumento è così legato all’identità di questa nazione, è da cercare nel fatto che era suonato dal mitico re Brian Boru, vissuto attorno all’Anno Mille. La sua arpa, oggi, si trova al Trinity College (anche se non manca qualche disputa sulla sua autenticità). Querelle conservative a parte, quello che più ci interessa è l’evoluzione del significato di questo strumento. Nel XVII secolo, dire “Tuning the harp / Accordare l’arpa” alludeva al controllo dell’Inghilterra sulla terra verde. Dall’epoca di Enrico VIII, infatti, le arpe sulle monete irlandesi erano sormontate dalla corona di sua maestà: un sottotesto politico che lasciava poco spazio all’immaginazione. Nessuno aveva detto a questi inglesi che, secoli dopo, sarebbe nata la Ryanair, con la sua arpa che suona ad alta quota e a basso costo, offrendo a noi passeggeri una certezza: viaggiamo stipati come in un pacco di pasta e, quando arriviamo, anche se siamo un po’ cotti, grazie al risparmio, ci sentiamo comunque al dente! Onomastico: San Saturnino

Il 27 novembre è la “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”

Il modo in cui l’uomo ha rappresentato il cibo nelle immagini è sempre stato lo specchio delle sue brame. Si parte, ad esempio, da quadri con macellai e carni appese del Rinascimento tardo; c’erano anche delle tavole imbandite (che in realtà parlavano di memento mori). Nel tempo presente, c’è sempre una bella mostra di pietanze sui nostri cellulari. Composizione, luce, saturazione: tutto sembra cotto al punto giusto. Eppure, il cibo sui social sembra avere la freschezza di un museo delle cere. Oggi, invece, vi invitiamo a visitare i tableaux vivants che troverete nelle botteghe e nei supermercati di tutto lo Stivale: saranno lì a smistare, organizzare e a donare. Finalmente è vietato solo ‘vedere’, si può prender parte all’arte. È la “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare” che, da venticinque anni a questa parte, ci fa vedere come la solidarietà possa essere un concetto a portata di mano. E noi, per trasmettere tutto il senso di questa giornata, abbiamo messo nella sporta gli ingredienti più freschi che abbiamo trovato. Onomastico: San Virgilio

Il 26 novembre 1898 nasce Karl Ziegler, Premio Nobel per i polimeri precursori della plastica 

Che colore ha la chimica? Chi ha visto “Breaking Bad”, risponderà che ha il tono di un cristallo di rocca. Chi ha in mente la plastica riversata in ogni dove, ci dirà che è troppa ed è troppo colorata. Chi ha in mente i pozzi di petrolio che bruciano, non potrà fare altro che togliere tutte le tinte dallo spettro. Ma quale sarà il colore della chimica del futuro? Lo scopriamo leggendo le analogie tra un Nobel del ‘63 e quello assegnato poche settimane fa. Per entrambi, la parola chiave è catalizzatore, un agente che interviene in un processo accelerandone gli esiti, per poi farsi tranquillamente da parte. Così, il Nobel del 1963 è stato una staffetta tra Karl Ziegler e Giulio Natta: il primo ricreò in vitro la gomma naturale, il secondo le sostanze che accelerano questo processo. È da allora che la plastica si è scatenata, fino a diventare sua maestà di tutte le nostre abitudini. Il Nobel per la Chimica del 2021 è andato a Benjamin List e a David MacMillan. Anche qui si tratta di una questione di velocità, perché i due ingegneri hanno scoperto degli “acceleratori organici” che – promette la Reale Accademia delle Scienze di Svezia – renderanno la chimica più verde. Abbiamo forse trovato il colore della chimica del futuro.  I due premiati di oggi hanno solo 53 anni e, forse, sono arrivati a questo successo anche grazie a catalizzatori/calcolatori che i loro colleghi del passato non avrebbero neanche immaginato. Cambiano gli strumenti di misurazione, ma siamo certi del fatto che una luce accesa, su una scrivania notturna, sarà ancora per molto tempo la discreta catalizzatrice di ogni scoperta.  OnomasticoSan Siricio, Papa

Il 25 novembre è la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”

All’inizio di ogni nuovo anno accademico all’Università di Athena, il professor Coleman Silk spiegava ai suoi studenti che tutta la letteratura europea ha origine da una lite per il possesso di una donna. Ecco perché, nei primi versi de l’“Iliade”, Omero chiede alla musa di cantargli l’ira di Achille. Prendiamo in prestito l’incipit di un romanzo di Philip Roth (“La macchia umana”, Einaudi, 2000), perché ci sembra che provochi abbastanza stridore parlare della violazione di un diritto umano (così come è derubricata la violenza sulle donne dall’ONU), e constatare che è un fatto ratificato nella cosiddetta culla della civiltà. Eugenio Montale, in tutt’altro contesto e a distanza siderale, si chiedeva se la foglia secca fosse più vera del fresco germoglio. Il dubbio lo lasciamo al poeta; noi abbiamo la certezza che la violenza contro le donne sia un segno indelebile che fa appassire il senso stesso della vita. Speriamo che in futuro il prossimo Omero (o Omera, chi lo sa), potrà cantare alla sua diva di averla estirpata, questa macchia umana. Onomastico: Santa Caterina d’Alessandria

24 novembre 1980: nasce Inarea 

Ricordate Elliot, il bambino protagonista di ET? Verso la fine del racconto, lui e l’extraterrestre, ormai braccati dalla polizia, prendono il volo a cavallo di una bicicletta… E quell’immagine divenne il manifesto-simbolo del film. La carrozzina da neonato che vedete è idealmente arrivata due anni prima del capolavoro di Spielberg e, più che camminare, è stata costretta a continui voli, naturalmente pindarici. Certo, dopo quarantun anni di decolli, è un po’ brizzolata, come si può vedere dalle foglie non più verdissime, ma chi vive con trasporto rimane sempre bambino, a qualsiasi età: il contenuto è perciò rimasto lo stesso, è solo passato un po’ di tempo. Un tempo pieno di sogni divenuti segni perché nella vita tutti, più o meno, hanno un disegno e per noi ha significato disegnare per vivere. Lo consideriamo un privilegio che vogliamo continuare a mantenere e ad alimentare. Così, per il nostro compleanno, chiudiamo disegnando nel cielo un bell’arcobaleno, come nei fotogrammi finali di ET: è il nostro grazie per l’affetto, un augurio implicito e “terrestre” di buona giornata… A proposito, cento di questi giorni, Inarea! Onomastico: San Crisogono

Il 23 novembre 1942 Poon Lim, unico sopravvissuto all’ammutinamento di una nave, inizia 133 giorni di naufragio

Ecco un record che – fortunatamente – non è ancora stato superato: il tempo più lungo trascorso da un uomo alla deriva. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la nave mercantile inglese SS Benlomond è colpita dal fuoco tedesco al largo della costa africana. Di tutto l’equipaggio si salverà solo un giovane steward cinese, che riesce a tuffarsi in acqua e a trovare una zattera rifornita per la sopravvivenza: un po’ di cioccolato, dell’acqua, il cibo che serve. Non basteranno per i 133 giorni a venire, ma è un buon inizio (faranno il resto l’acqua piovana e i pesci che lascia essiccare al sole). Un giorno, Poon Lim è avvistato da un peschereccio brasiliano e portato in salvo; di lì in poi, girerà il mondo insegnando tecniche di sopravvivenza. Ma facciamo un passo indietro. Durante la deriva, il giovane era stato avvistato anche da altre navi, che però non lo aiutarono: un asiatico in mare poteva essere un’esca del nemico. Anche la solidarietà può scivolare su una buccia di banana. Onomastico: San Clemente

Il 22 novembre 1497 Vasco da Gama doppia Capo di Buona Speranza

Sulla facciata di un noto palazzo romano c’è scritto che gli italiani sono un popolo di santi, poeti e navigatori. Allo stesso modo, sul “Monumento alle Scoperte” di Lisbona ci sono Vasco da Gama e Bartolomeo Diaz. E i poeti? In rappresentanza abbiamo un ‘certo’ Luís Vaz de Camões che ha creato il mito del navigatore, capace di un’impresa come doppiare il Capo di Buona Speranza, con il favore dei monsoni. Eppure, se Vasco da Gama al ritorno in patria venne effigiato del titolo di “dom”, divenne viceré dell’India e poté confidare in anni di giuggiole e onori, la stessa cosa non accadde al letterato. Del destino dei poeti ce ne parla proprio il Nobel della letteratura portoghese José Saramago, tra il disperato e l’ironico. Nella commedia “Cosa ne farò di questo libro?” ci racconta che Luís Vaz de Camões, dopo diciassette anni tra India e Mozambico, torna entusiasta in patria, per far conoscere la sua opera; si scontra però con il disprezzo degli ignoranti e l’indifferenza del re (lo dice lo stesso Saramago nel discorso al Nobel). Sta di fatto che il poema di Camões (“Os Lusíadas”) diventerà l’“Eneide” del Portogallo: ecco il motivo per cui, anche un improduttivo letterato, si è conquistato il suo posto nel monumento sull’Oceano. Sotto il faro dei vittoriosi, c’è sempre un’altra vicenda che se ne sta incollata nell’ombra. Ma questa storia ci insegna anche che la speranza, per tutti i poeti, è davvero l’ultima a morire. Onomastico: Santa Cecilia

Il 21 novembre 2016: Fiat si accorda con Amazon per vendere la 500 sulla loro piattaforma

Il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein ci ha lasciato una massima che andrebbe distillata senza parsimonia: “Ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”. Se parlare è inteso nel senso di argomentare, oggi, chi saprebbe spiegare cos’è Amazon? Ieri i libri, ora un carrello che trabocca di tutto, oggetti e tempo libero. Quanto al domani, forse vedremo Bezos sollazzare sul Mondo come quel giocatore di Risiko che fa man bassa di bandierine e carri armati; chi lo sa. Meglio tacere, come direbbe Wittgenstein. Eppure, possiamo tentare di definire Amazon a partire da ciò che non è: ecco, non è una piattaforma per acquistare o vendere automobili. L’esperimento fu tentato dalla FIAT sei anni fa e il cavallo di battaglia non poteva che essere il modello che è un brand nel mondo: la nuova 500. In realtà, la formula di vendita era un ibrido, perché si preordinava il modello online (invitati da uno sconto succulento), e si completava l’acquisto dal concessionario. E se ci collegassimo su Amazon adesso, cosa succederebbe? L’unica auto che possiamo mettere nel carrello è forse un modello come questo: oggetto che ci accompagna nei primi passi della vita, così come la 500 ha scandito, tanti anni fa, i primi passi di un Paese… Onomastico: Beata Maria di Gesù Buon Pastore

Il 20 novembre è la “Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini”

Il 20 novembre 1959 è la data in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la “Dichiarazione dei diritti del bambino” integrata poi nella “Convenzione”, firmata da 196 Stati nel mondo. Cinquantaquattro articoli dove spiccano quattro principi fondamentali: il diritto alla non discriminazione (art.2), il rispetto del superiore interesse del bambino (art.3), il diritto alla vita, alla sopravvivenza (e a un corretto sviluppo), (art.6) e il diritto all’ascolto (art.12). Il primo a considerare il bambino come un essere perfettamente compiuto (e non solo un “non ancora adulto”) è stato Rousseau. Senza dimenticare questo, in un tempo in cui i bambini (così intesi nella carta fino ai 18 anni), stanno prendendo parte ai processi decisionali del pianeta che vorrebbero abitare ancora per molto, sarebbe interessante sottoporre questo documento ai loro occhi. Lo troverebbero adeguato al loro metro di misura, oppure se ne andrebbero a gambe levate? Ci sembra un ragionevole dubbio. Onomastico: San Gelasio I, Papa

Il 19 novembre 1819 apre il Museo del Prado

Un museo che apre non è solo una galleria di quadri, sculture o stampe, ma è sempre un atto politico che racconta qualcosa del presente. Oggi, il brand Louvre esporta la sua eccedenza di memoria a chi ha il potere di affittarla (vedi l’omonimo di Abu Dhabi). Ieri, il Prado apriva in un momento storico particolare, sottolineando che Napoleone a invadere la Spagna, proprio non ce l’aveva fatta. Alla mostra inaugurale, c’erano tutte le glorie del passato (El Greco, Velázquez etc.), ma anche il più acclamato pittore allora vivente. Stiamo parlando di Francisco Goya, che aveva raccontato quelle giornate in cui le truppe francesi invasero Madrid nella “Fucilazione del 3 maggio 1808”. Questo quadro è passato alla storia, ma non era in prima fila all’inaugurazione e rimase nei depositi del museo per circa quarant’anni. Diciamo che la contemporaneità era ancora troppa cosa e la politica – come detto all’inizio – c’è sempre, anche se in filigrana. In ogni caso, l’allestimento è sempre il momento più bello della vita museale: si aprono le casse, si annusano gli oli antichi, si sistemano le cornici. Il lavoro va su su, fino all’ultimo tocco di un ideale puntale: ecco, avete presente “Las Meninas”, di Diego Velázquez? È la tela che ha rivoluzionato per sempre il modo in cui guardiamo e ci guardiamo dentro a un quadro. Solo lui, vale un viaggio a Madrid per il prossimo Natale. Onomastico Santa Matilde