Metropolitana milanese. Segnaletica e wayfinding interpretano un’icona

Il progetto delle linee 1 e 2 della Metropolitana di Milano è una pietra miliare nella storia del design italiano. Un progetto valso ad ATM, Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda il Compasso d’Oro nel 1964 e che introduce concetti di immagine coordinata e standardizzazione. Tra gli elementi di forte riconoscibilità la fascia continua e perimetrale nelle stazioni, con il nome della fermata ripetuto ogni cinque metri per essere letto dal treno in movimento. Per la segnaletica, Noorda ha ridisegnato i caratteri Helvetica creando un font che ha preso il suo nome. La moltiplicazione nel tempo di stazioni e linee, così come la necessità di adeguamento a normative di sicurezza e nuovi servizi hanno imposto ad ATM un processo generale di refreshing della segnaletica e del wayfinding a partire dalla metà degli anni Duemila. “Inarea ha iniziato dalla progettazione della Stazione Garibaldi. È stato stimolante e gratificante confrontarci con un progetto come la Metropolitana milanese, che abbiamo interpretato in chiave rispettosa e filologica”, precisa Niccolò Desii, design director e partner di Inarea che da vent’anni segue la collaborazione con ATM. Segnaletica e type design. L’interpretazione di un’icona “Abbiamo trovato un’intervista a Bob Noorda in cui dichiarava che avrebbe voluto creare anche il carattere minuscolo per la Metropolitana di Milano. Stazioni più recenti con nomi più lunghi così come semplici messaggi da introdurre – quali “ai treni” o “uscita” – necessitavano del carattere minuscolo, di più facile lettura. Abbiamo dunque sviluppato un font (Metro Type) a partire da quello di Noorda per declinare la parte testuale di pannelli, cartelli informativi, regolamenti di stazione ecc., ovvero uno strumento con cui ATM avrebbe potuto esprimersi in modo omogeneo e coerente. Abbiamo poi svolto un complesso aggiornamento del manuale per rendere maggiormente integrate le prime linee della Metropolitana con la M3 che presentava elementi di discontinuità, dall’architettura dei cartelli all’illuminazione nelle fasce segnaletiche. In quel periodo fu nuovamente coinvolto lo studio Noorda che si propose per l’aggiornamento del carattere tipografico. Così ATM si ritrovò con due caratteri: quello di Noorda per la segnaletica delle stazioni e il Metro Type di Inarea per le altre informazioni testuali, che comunque dialogano bene perché nati dall’interpretazione del font del 1964”. Regole e wayfinding per un progetto che duri nel tempo “Dopo quella di Garibaldi abbiamo realizzato la segnaletica e il wayfinding di altre dieci stazioni della Metropolitana. Nel tempo, abbiamo seguito l’aggiornamento di segnaletica, livree e mezzi di superficie fino all’ultima, la M4, per la quale abbiamo realizzato la mappa aggiornata della viabilità. Abbiamo creato un insieme di regole e algoritmi semplici per consentire una distribuzione dei segnali nello spazio in maniera coerente, omogenea e funzionale ai flussi interni delle varie stazioni. La distribuzione deve evitare la sovrabbondanza di informazioni in spazi ristretti o di transito e posizionare i cartelli sugli snodi o, nel caso di distanze eccessive, a conferma della direzione. In snodi importanti in cui si incrociano più linee, abbiamo dato delle regole generali. Il vademecum indica le caratteristiche dei cartelli come, ad esempio, la luminescenza o la disposizione ortogonale o laterale al varco. Abbiamo infine ridisegnato i pittogrammi e i cartelli più tecnici dei regolamenti o delle normative, consentendo a chi deve predisporre la segnaletica di categorizzare i soggetti e la loro futura distribuzione negli spazi delle stazioni.

Milano, città della ribalta

La design week milanese è una mise en scène di un potenziale e un primato riconosciuti nel mondo. Ciò si basa su un’idea di design, il furniture design, formatosi storicamente nel tessuto stesso della città e rappresentato dal 1961 dalla fiera (il Salone del Mobile) e dal 1990, grazie alla rivista Interni, dal FuoriSalone quale sistema di eventi in città. “La questione da porsi oggi” commenta Antonio Romano, “è sul rafforzamento dell’identità del Salone del Mobile e sul ruolo che la Design Week dovrà interpretare. In prospettiva, non può essere circoscritto il tutto al furniture design (e alle sue derivazioni più prossime), proprio mentre la parola design diventa quella più aggettivata in ogni vocabolario … persino il filosofo Luciano Floridi definisce la sua materia un design concettuale! A preoccuparmi, in definitiva, è il successo che si traduce in autocelebrazione. È necessario, perciò, che la Design Week si apra alle varie dimensioni della disciplina per capirne le interazioni, facendo leva sulla storica capacità di Milano di attrarre la creatività”. In che modo Milano e la design week possono continuare a essere attrattive? “Bisogna ripensare il FuoriSalone senza indebolire il Salone del Mobile. È necessario promuovere un palinsesto di eventi in città non meramente legati a ciò che accade in fiera, al mobile, conservando la qualità del genius loci ma aprendosi a esperienze internazionali che vedano Milano come città della ribalta perché capace di valorizzare anche l’attrattività verso altre ‘capability’. Ma se la kermesse rimane troppo focalizzata sulla logica degli eventi o diventa troppo autoincensante, non ha molto davanti. Non bisogna fare dell’immanenza del presente, del ‘new & more new’ basato sulle misurazioni che portano i ‘cuoricini’, l’elemento chiave di tutto”. Che significa Milano per Inarea? “Abbiamo aperto i nostri uffici milanesi nel 1988: l’Enichem era diventato un cliente importante e dovevamo garantire una presenza pressoché quotidiana. Poco tempo dopo, arrivarono Snam e Union Carbide e, con quest’ultima, avviammo una collaborazione a livello europeo. Perché la Milano dell’epoca era anche questo: una capitale del design dove poter incontrare le realtà internazionali. E i primi clienti all’estero li conquistammo proprio grazie al nostro essere qui.Nel 1999 vincemmo la gara per il redesign dello stemma e la riorganizzazione del sistema di identità del Comune di Milano. Il progetto ci permise di cogliere l’essenza della Città, in una fase critica della propria storia, esaltando il binomio caratteristico di Milano: l’attaccamento alle tradizioni e l’amore per l’innovazione. Il nuovo disegno dello stemma soppiantò in breve tempo tutte le versioni preesistenti ma il cuore dell’intervento era nella volontà di fare della stessa parola Milano un brand. D’altro canto, se molte realtà imprenditoriali (a partire da Prada) associavano al loro marchio il proprio essere a Milano, evidentemente la Città costituiva (e continua a costituire) un valore aggiunto. Disegnammo perciò un carattere tipografico – denominato appunto Milano City – e isolammo la parola dalla dicitura “Comune di Milano” … Il progetto si fermò con la fine del mandato della Giunta Albertini: sopravvive ancora ma è stato assoggettato a dei rimaneggiamenti. In quegli anni di profonda trasformazione urbana realizzammo anche dei progetti di branding significativi per interventi di real estate, che hanno modificato lo skyline della città: Milano Santa Giulia, prima, e qualche anno dopo Milano Porta Nuova; seguì poi Pirelli RE (oggi Prelios). Per restare nell’ambito delle realtà-istituzioni di Milano, vale la pena ricordare i rebranding di Borsa Italiana e di Edison. E, sempre nel campo dell’energia, firmammo anche il nome e il brand della nuova multiutility lombarda A2A. Nello stesso meta-settore, ma in tempi più recenti, i rebranding di Snam e di Italgas e, continuando a memoria, le brand identity del Fondo Infrastrutturale Italiano F2i, la Fondazione Cariplo, la Fondazione Fiera Milano, Conservatorio di Milano, Casa Milan e tanti altri interventi magari nati a Milano ma destinati altrove, come ad esempio la brand identity della Biennale di Venezia, che meriterebbero di essere ricordati … Ma uno dei progetti di maggiore continuità nel tempo e che riguarda il quotidiano dei cittadini milanesi è la razionalizzazione del wayfinding di ATM per il quale abbiamo rivisto la segnaletica (il sistema dei pittogrammi) e creato un carattere tipografico (Metro Type)”.

Newsletter 01-25

Gennaio 2025 “Quando il risultato mi sorprende vuol dire che sul foglio è rimasto il minimo indispensabile. C’è leggerezza e riesce a dire tutto. Questa è la ragione della dominante bianca dei fondi delle nostre immagini”. Antonio Romano 40 anni di immagini-metafora Tracce Il Calendario è un progetto complesso ed emblematico della metodologia di Inarea e la filosofia che sta dietro le singole immagini si rintraccia a partire dai primi lavori negli anni Ottanta. Già prima di prendere forma risponde a una precisa modalità del fare e del pensare. È una metafora nell’uso delle immagini – ironiche, sorprendenti e artigianali – e nella missione sottesa al progetto di identità: saper leggere ciò che già c’è, dando vita ad associazioni inconsuete per alimentare nuove percezioni. Articolo Completo Calendarea: riflessioni e backstage Voci Oltre la trentesima edizione, riflettiamo sul senso del Calendario Inarea e sulle sue potenzialità ancora inespresse. E, alla luce delle complessità realizzative, sul modo in cui questo progetto può trasformarsi. 1998 ZIP Code                                2016                     Renaissance 2024 Pet Terapyer                  1991                  I ferri del mestiere    nei mezzi di comunicazione           2011           A step ahead    2021    Me tool Qualità senza compromessi e un rigoroso codice nella costruzione (analogica) delle immagini sono gli elementi che più contraddistinguono il Calendario Inarea. Tenendo in considerazione che negli anni ha alimentato un’ampia fetta di sostenitori, è possibile rileggere questo progetto con strumenti nuovi senza tradirne l’identità? E come valorizzare un patrimonio di centinaia di immagini d’archivio che oltre trent’anni di lavorazione hanno prodotto? Ce lo racconta Monica Solimeno, Project director in Inarea. Articolo Completo News & Events Coloro che, negli ultimi tre mesi, hanno viaggiato nella rete autostradale italiana avranno notato che Autostrade per l’Italia ha cambiato il suo marchio: un richiamo alla “&” che unisce, come le sue vie mettono in relazione il Paese. È il rebranding curato da Inarea. Fai clic qui Gli Australian Open si sono appena conclusi e la squadra italiana si è fatta onore. Per celebrare l’entusiasmo e i successi nelle discipline di racchetta, la FITP affida a Inarea la composizione dell’identità sonora. Fai clic qui

Newsletter 02-25

“Mi resi conto che non esiste una reale e oggettiva separazione tra suono e silenzio, ma soltanto tra l’intenzione di ascoltare e quella di non farlo”. John Cage Quel suono che passa per la testa Voci In un mondo saturo di immagini il suono è uno degli elementi che più richiama l’attenzione. È lo stimolo che il cervello umano percepisce nel modo più rapido. Identificare l’identità di un marchio con un concetto sonoro cardine, capace di declinarsi nei diversi linguaggi dell’azienda significa creare uno strumento potente e radicato. Lo spiega Enrico Giaretta, “cantaviatore” e Sonic Brand Director in Inarea, che introduce anche il concetto di “alfabeto sonoro”: per una comunicazione di sola musica. Articolo Completo Identità sonora, la differenza in un accordo Tracce Cresce l’attenzione verso il sonic identity design non solo a causa della moltiplicazione di canali e punti di contatto digitali, ma anche perché il suono interagisce con gli utenti in una dimensione più emozionale             BAULI          Case Study Banca IFIS Case Study FIGC Case Study         FITP    Case Study Qualità senza compromessi e un rigoroso codice nella costruzione (analogica) delle immagini sono gli elementi che più contraddistinguono il Calendario Inarea. Tenendo in considerazione che negli anni ha alimentato un’ampia fetta di sostenitori, è possibile rileggere questo progetto con strumenti nuovi senza tradirne l’identità? E come valorizzare un patrimonio di centinaia di immagini d’archivio che oltre trent’anni di lavorazione hanno prodotto? Ce lo racconta Monica Solimeno, Project director in Inarea. Articolo Completo News & Events Verde a richiamare la sostenibilità, driver centrale del piano strategico e azzurro a evocare il mare che circonda l’Isola. Inarea progetta il logo di BAPS (Banca Agricola Popolare di Sicilia), prima banca popolare in Italia, incorporazione della Banca popolare Sant’Angelo nella Banca agricola popolare di Ragusa, rappresentandone la sintesi tra continuità e futuro. Il richiamo allo stemma araldico della Regione Puglia si unisce al disegno di rami e foglie all’interno di una forma ottagonale, evocando l’architettura di Castel del Monte e il concetto di diversità e ricchezza culturale del territorio. È il nuovo logo con cui Regione Puglia si presenta nel 2025.

Newsletter 03-25

“Abitando a Milano ero abituato al cambiamento senza dover emigrare altrove”. Maurizio Nichetti Milano, città della ribalta Voci Il Salone del Mobile e la Design Week sono da tempo un palcoscenico di rilievo mondiale per Milano. È inevitabile, tuttavia, che il consolidato successo si possa tradurre in forme di autocelebrazione: in prospettiva, una minaccia per il ruolo che la Città esercita, soprattutto in un’epoca di continui cambiamenti, che investono ogni ambito di design. Alcune considerazioni di Antonio Romano. Articolo Completo Metropolitana milanese. Segnaletica e wayfinding interpretano un’icona Backstage La Metropolitana di Milano è un progetto che appartiene all’immaginario e all’esperienza collettiva. Inaugurata nel 1964, ha introdotto importanti elementi di innovazione nella segnaletica che hanno visto un necessario aggiornamento. Come progettare un sistema di segnaletica e di wayfinding efficiente nel tempo e che possa interpretare un’icona? Ne parliamo con Niccolò Desii, design director e partner di Inarea che da vent’anni segue la collaborazione con ATM. Articolo Completo   Fondazione Cariplo         Case Study        ATM   Case Study                          AC Milan                       Case Study SNAM Case Study News & Events “A” che richiama la goccia d’acqua a simbolo della semplicità e della preziosità della risorsa naturale. Il logo introdotto nel 2023, voluto per rimarcare l’impegno di Acea nello sviluppo di una rete idrica nazionale, si trasforma nel 2024 per celebrare i 115 anni dalla sua fondazione. Scopri di più Al 75° anniversario, SNAM rinnova la brand identity. Il nuovo logo progettato da Inarea, che collabora con l’azienda dal 2011, sottolinea attraverso il colore verde le caratteristiche di sostenibilità del gas naturale e introduce i caratteri minuscoli a simbolo di una maggiore vicinanza alle persone. Scopri di più