Questa storia inizia qualche anno prima con il Norge, spedizione italiana, americana e norvegese guidata, tra gli altri, dall’ingegnere Umberto Nobile. A causa delle tempeste, ci si dovette accontentare di lanciare le tre bandiere dai finestrini. Il regime fascista fiutò l’affare e spronò un replay tutto italiano dell’impresa; con l’auspicio che, questa volta, il tricolore sarebbe stato ben piazzato tra i ghiacci polari.
Il dirigibile Italia partì da Milano nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1928, ma non sarà una storia a lieto fine.
Umberto Nobile sarà tra i pochi sopravvissuti e, al ritorno in patria, lo attenderà solo l’isolamento generalizzato. Tornerà dopo la fine della guerra e, tra il ’46 e il ’48, farà parte dell’Assemblea Costituente. È grazie a un suo emendamento che nell’Articolo 9 è scritto che l’Italia promuove la ricerca scientifica e tecnica.
Questa storia ci insegna che, come Icaro, ad avvicinarsi troppo al sole senza i giusti mezzi si rimane sempre scottati. Il nostro dirigibile è sicuramente più giocoso e, tra il dolce e il piccante, si esercita all’atterraggio sulla tavola.
Onomastici:
Santi Tiburzio, Valeriano e Massimo martiri