Giulio Einaudi è il fondatore della casa editrice che porta il suo nome. Siamo a Torino nel novembre 1933, forse una giornata d’autunno come tante. All’epoca, Giulio era un giovane “roseo, timido che arrossiva spesso” tranne quando chiamava la dattilografa con un urlo selvaggio.
Le parole della scrittrice Natalia Ginzburg ci danno un’istantanea di quei primissimi momenti, gli stessi in cui forse sarà stato scelto lo struzzo, da sempre simbolo di Einaudi che arriva da un libro di allegorie del Cinquecento.
Negli anni Pablo Picasso, Giacomo Manzù e Giulio Paolini hanno dato la loro personale interpretazione del marchio. Ci proviamo anche noi e nel timore della loro ira mettiamo la testa sotto la sabbia: ma sarà veramente uno struzzo?
Onomastici: San Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno
Calendarea 1993, Bestiario