Il più noto sito archeologico del mondo può essere trasformato in una città viva. L’intervento condotto per conto della Soprintendenza di Pompei ha saputo restituire al mito una vitalità contemporanea: Pompei non è una città morta, sepolta dalla cenere incandescente del Vesuvio, ma un luogo della vita perenne, fermata in un’istantanea di eternità. La scelta di recuperare il nome della città antica, Pompeii (con due “i”) per distinguerla dal toponimo dell’attuale insediamento urbano, e per renderla eterna (con il claim “Tempus, Vita”) e riconoscerla internazionale qual è: in inglese Pompei è da sempre “Pompeii”.
Grazie alla sua notorietà, “Pompeii” diventa anche il brand di tutti i siti (Ercolano, Stabia, Oplonti, Boscoreale) che fanno capo alla Soprintendenza, in modo da avere un’immagine complessiva più omogenea e riconoscibile, valorizzando così anche i luoghi meno noti.
Gli interventi previsti dal Piano di Comunicazione ideato da Inarea per la Soprintendenza di Pompei hanno considerato tutti i livelli della comunicazione.
Il nuovo brand prende spunto dalle caratteristiche formali e cromatiche delle decorazioni nel “terzo stile” presenti nel tablinum della famosa Villa dei Misteri.

La nuova segnaletica aiuta i tre milioni di visitatori che ogni anno affollano le strade, come cittadini non residenti, con un nuovo sistema identificativo per facilitare le entrate e le uscite dalla città archeologica.

Inarea ha definito nuove mappe, rivisto le guide esistenti e messo a punto un nuovo portale web.

Per premiare la dimensione divulgativa del sistema di identità, Inarea ha coordinato la produzione di filmati che raccontano al pubblico sia le scene di vita di duemila anni fa sia i cantieri di recupero del sito.