ImaginareaDaily
A novembre 2020 Inarea compiva quarant’anni e, a gennaio 2021, il Calendarea toccava il suo trentesimo anniversario.
Per festeggiare idealmente questi due compleanni con lo zero, è stato pensato di dedicare ad amici e lettori un’immagine al giorno per tutto il 2021.
È nata così Imaginarea Daily: un modo per augurare buona giornata con ironia e leggerezza.
Mario Suglia, General Manager. Perché le aziende hanno bisogno di leader gentili.
Perché le aziende
hanno bisogno di leader gentili
Mario Suglia, General Manager
“La leadership gentile nelle aziende diventa leadership collaborativa. Abbiamo scoperto l’importanza della relazione, proprio quando ci è venuta meno la fisicità e la prossimità.”
Potremmo dire che tutto è cominciato con un elefante. Probabilmente una mamma elefante. E con la sua spinta “gentile” al piccolo – si fa per dire: appena nato è già un quintale – magari usando la proboscide, per suggerirgli il cammino giusto, le abitudini sociali, uno stimolo a decidere, senza perdere tempo. Soprattutto per evitare che il piccolo elefantino, se mai avesse coscienza, potesse dire: perché mi tratti male?
La domanda è quella che si pone Guido Stratta, direttore Risorse Umane di Enel, quando parla del suo libro “Ri-evoluzione. Il potere della leadership gentile”, scritto a quattro mani con la psicoterapeuta Bianca Straniero Sergio (Franco Angeli editore). Una domanda che si è fatto spesso all’inizio della sua carriera e che ha sentito ripetere spesso da qualche suo più giovane collega, quando ha a che fare con il suo “superiore”.
Il machismo aziendale dovrebbe essere messo in soffitta, proprio quando ci ispiriamo ai pachidermi. L’immagine della mamma elefante e del suo piccolo è quella che ci è rimasta nella memoria sulla copertina di “Nudge” (la spinta gentile, appunto), pubblicato nel 2008 da Richard Thaler e Cass R. Sunstein. L’economia comportamentale ha rotto l’argine delle abitudini gerarchiche e assertive che a lungo sono sembrate l’unico modo per organizzare il lavoro e per dirigerlo.
È la consapevolezza della fallibilità – l’economia comportamentale di Thaler si basa proprio sulla “razionalità limitata” del decisore – che ci deve rendere più gentili. Stratta ci tiene a dire – nel suo libro e nelle conferenze, quasi sempre webinar, in quest’ultimo anno e mezzo, ovviamente – la gentilezza di cui parla e che vuole attribuire alla nuova leadership non ha nulla a che vedere con il Galateo, né con la biologia (nel senso della più o meno naturale propensione individuale alla cordialità e alla cortesia). La leadership gentile è una scelta. Una scelta intelligente, cioè conveniente. Sembra una scoperta della post-pandemia, quando abbiamo dovuto adeguarci ai rapporti distanziati, in qualche modo più rarefatti, dove lo scatto d’ira – la porta sbattuta o la voce che si alza di due ottave – è meno praticabile e anche meno efficace.
Nei rapporti “a distanza” prevale una lentezza apparente, che premia la gentilezza; la scelta di non esasperare, anzi, di favorire la comprensione già minata da una comunicazione che ha dovuto fare a meno di molta comunicazione non verbale. Meno istinto e più pensiero. Ci vuole un po’ più di tempo per ascoltare, e il tempo impone scelte più morbide, più cariche di “energia positiva” come dicono gli autori.
Nel tempo della riscoperta sostenibilità – ambientale, sociale, organizzativa – anche le relazioni tra persone che lavorano insieme ritornano centrali, proprio se sostenibili. Anche psicologicamente. La relazione fa e farà sempre più la differenza. Senza andare agli estremi di Johan Huizinga – il grande storico del Medioevo sosteneva che l’amicizia costituiva la grande differenza nelle relazioni tra regnanti e governanti – si può ben dire che nel tempo del post-Covid la relazione diventa fondamentale nei rapporti tra collaboratori. Bisogna competere ferocemente con sé stessi, ma collaborare sempre con tutti gli altri.
La leadership gentile nelle aziende diventa leadership collaborativa. Abbiamo scoperto l’importanza della relazione, proprio quando ci è venuta meno la fisicità e la prossimità. Abbiamo scoperto il contatto quando abbiamo dovuto re-inventarlo oltre lo schermo di un pc. La gentilezza è il tratto della relazione riscoperta nella sua essenzialità. La relazione – tra persone, tra brand e consumatori, tra brand e stakeholder, tra imprese e comunità territoriali – è sempre più forte. Quindi richiede cura, attenzione, gentilezza, appunto. E bellezza.
E’ il destino del design. Il design è rappresentazione dell’essenza, dell’anima un tempo dell’oggetto e ora della relazione. È la rappresentazione in una dimensione di processo e quindi di continuo divenire.
In questo quadro, posto in essere dall’avvento digitale, il brand design coniuga dimensioni materiali e immateriali ridefinendo in chiave contemporanea il senso di comunità. È un processo molto più articolato, che investe qualsiasi cosa e recupera l’accezione valoriale quale punto di congiunzione tra chi propone e chi sceglie, secondo logiche improntate a una logica di dialogo. Per questo oggi, il brand svolge un ruolo molto importante. In un periodo di crisi, molte aziende stanno guardando al futuro con la voglia di rimettersi in discussione. Si stanno ridisegnando, stanno dando sempre più importanza ai propri valori, stanno riscoprendo la loro identità. Ed è proprio qui che interviene il brand: dare rappresentazione dell’idea di futuro, dei valori, delle aspirazioni.
Il brand disegna le relazioni tra l’azienda e i suoi stakeholder, e tra tutti i collaboratori interni, e, come mamma elefante, dà la spinta gentile per fare dell’azienda un leader… gentile.
Newsletter 01-25
Gennaio 2025
“Quando il risultato mi sorprende vuol dire che sul foglio è rimasto il minimo indispensabile. C’è leggerezza e riesce a dire tutto. Questa è la ragione della dominante bianca dei fondi delle nostre immagini”.
Antonio Romano
40 anni di immagini-metafora
Tracce
Il Calendario è un progetto complesso ed emblematico della metodologia di Inarea e la filosofia che sta dietro le singole immagini si rintraccia a partire dai primi lavori negli anni Ottanta. Già prima di prendere forma risponde a una precisa modalità del fare e del pensare. È una metafora nell’uso delle immagini – ironiche, sorprendenti e artigianali – e nella missione sottesa al progetto di identità: saper leggere ciò che già c’è, dando vita ad associazioni inconsuete per alimentare nuove percezioni.
Calendarea: riflessioni e backstage
Voci
Oltre la trentesima edizione, riflettiamo sul senso del Calendario Inarea e sulle sue potenzialità ancora inespresse. E, alla luce delle complessità realizzative, sul modo in cui questo progetto può trasformarsi.
ZIP Code
Renaissance
Pet Terapyer
I ferri del mestiere
nei mezzi di comunicazione
A step ahead
Me tool
Qualità senza compromessi e un rigoroso codice nella costruzione (analogica) delle immagini sono gli elementi che più contraddistinguono il Calendario Inarea. Tenendo in considerazione che negli anni ha alimentato un’ampia fetta di sostenitori, è possibile rileggere questo progetto con strumenti nuovi senza tradirne l’identità? E come valorizzare un patrimonio di centinaia di immagini d’archivio che oltre trent’anni di lavorazione hanno prodotto? Ce lo racconta Monica Solimeno, Project director in Inarea.
News & Events
Coloro che, negli ultimi tre mesi, hanno viaggiato nella rete autostradale italiana avranno notato che Autostrade per l’Italia ha cambiato il suo marchio: un richiamo alla “&” che unisce, come le sue vie mettono in relazione il Paese. È il rebranding curato da Inarea.
Gli Australian Open si sono appena conclusi e la squadra italiana si è fatta onore. Per celebrare l’entusiasmo e i successi nelle discipline di racchetta, la FITP affida a Inarea la composizione dell’identità sonora.
Newsletter 02-25
“Mi resi conto che non esiste una reale e oggettiva separazione tra suono e silenzio, ma soltanto tra l’intenzione di ascoltare e quella di non farlo”.
John Cage
Quel suono che passa per la testa
Voci
In un mondo saturo di immagini il suono è uno degli elementi che più richiama l’attenzione. È lo stimolo che il cervello umano percepisce nel modo più rapido. Identificare l’identità di un marchio con un concetto sonoro cardine, capace di declinarsi nei diversi linguaggi dell’azienda significa creare uno strumento potente e radicato. Lo spiega Enrico Giaretta, “cantaviatore” e Sonic Brand Director in Inarea, che introduce anche il concetto di “alfabeto sonoro”: per una comunicazione di sola musica.
Identità sonora, la differenza in un accordo
Tracce
Cresce l’attenzione verso il sonic identity design non solo a causa della moltiplicazione di canali e punti di contatto digitali, ma anche perché il suono interagisce con gli utenti in una dimensione più emozionale
Case Study
Case Study
Case Study
Case Study
Qualità senza compromessi e un rigoroso codice nella costruzione (analogica) delle immagini sono gli elementi che più contraddistinguono il Calendario Inarea. Tenendo in considerazione che negli anni ha alimentato un’ampia fetta di sostenitori, è possibile rileggere questo progetto con strumenti nuovi senza tradirne l’identità? E come valorizzare un patrimonio di centinaia di immagini d’archivio che oltre trent’anni di lavorazione hanno prodotto? Ce lo racconta Monica Solimeno, Project director in Inarea.
News & Events
Verde a richiamare la sostenibilità, driver centrale del piano strategico e azzurro a evocare il mare che circonda l’Isola. Inarea progetta il logo di BAPS (Banca Agricola Popolare di Sicilia), prima banca popolare in Italia, incorporazione della Banca popolare Sant’Angelo nella Banca agricola popolare di Ragusa, rappresentandone la sintesi tra continuità e futuro.
Il richiamo allo stemma araldico della Regione Puglia si unisce al disegno di rami e foglie all’interno di una forma ottagonale, evocando l’architettura di Castel del Monte e il concetto di diversità e ricchezza culturale del territorio. È il nuovo logo con cui Regione Puglia si presenta nel 2025.
Newsletter 03-25
“Enciclopedia: dal greco, guardare in circolo, dunque oltre l’occhio e la mano, guardare l’orizzonte. Da cento anni Treccani ha coordinato il sapere per creare futuro”.
Carlo Ossola, presidente Fondazione Treccani
Un’enciclopedia di 100 anni nell’era del digitale
Voci
L’Istituto della Enciclopedia Treccani celebra il suo centenario. Un progetto organico finalizzato alla creazione di una cultura nazionale unitaria. Antonio Romano riflette sul senso dell’enciclopedia nell’era di Google e dell’intelligenza artificiale e sul valore contemporaneo di tale patrimonio. Con il rebranding di Treccani sullo sfondo, realizzato da Inarea nel 2020, Romano considera quali fattori possano costituire un riferimento al di là della smaterializzazione del digitale, per costruire una promessa di futuro.
Editoria aziendale e multimediale. Il veicolo della cultura d’impresa
Tracce
Molteplici prodotti editoriali per differenti espressioni. Che si tratti di bilanci di sostenibilità, di brochure corporate e finance o di contenuti per i touchpoint digitali, alla base c’è il racconto coerente dei valori d’impresa attraverso le parole più adatte per i propri interlocutori. Il punto di vista di Inarea sull’editoria aziendale tra vecchi e nuovi media, per riflettere sul senso contemporaneo di questo settore della comunicazione.
L’editoria aziendale si è trasformata con i linguaggi e la moltiplicazione dei punti di contatto del digitale. Ma la metodologia progettuale alla base resta la stessa, perché cerca il dna dell’impresa quale espressione più autentica della cultura aziendale
Case Study
Case Study
Case Study
Case Study
Case Study
News & Events
“A” che richiama la goccia d’acqua a simbolo della semplicità e della preziosità della risorsa naturale. Il logo introdotto nel 2023, voluto per rimarcare l’impegno di Acea nello sviluppo di una rete idrica nazionale, si trasforma nel 2024 per celebrare i 115 anni dalla sua fondazione.
Al 75° anniversario, SNAM rinnova la brand identity. Il nuovo logo progettato da Inarea, che collabora con l’azienda dal 2011, sottolinea attraverso il colore verde le caratteristiche di sostenibilità del gas naturale e introduce i caratteri minuscoli a simbolo di una maggiore vicinanza alle persone.
31 dicembre: San Silvestro
As if we were catapulted into Hogwarts castle, let’s imagine entering a dark room and, candelabra in hand, illuminate all the scenes of this year one by one. Perhaps for some we deserve a slap (not a slap, not even Boniface VIII). But for others, we couldn’t help but give ourselves a caress.
There will be points we haven’t reached and which, in this room, will necessarily remain dark. Perhaps in 2022 we will be able to shed even more light on ourselves, perhaps by summoning lateral thinking more often: this is a bit what we have tried to do with “Imaginarea Daily” in these 365 moons.
Therefore, the gauntlet for 2022 is drawn. Meanwhile, for tonight, happy New Year’s Eve and happy New Year’s Eve!
Name day
San Silvestro I, Pope
Il 30 dicembre 1865 nasce Rudyard Kipling
Ne “Il libro della giungla” Mowgli viene salvato dal serpente Kaa, che lo libera da una popolazione di scimmie, ipnotizzandole. Alcuni studiosi hanno messo in relazione la nostra paura ancestrale verso questo animale con quella dei primati, da cui non a caso discendiamo. Sta di fatto che il serpente ci ipnotizza da sempre: succede a Eva e così facevano anche quelli sulla testa della Medusa, un secondo prima di pietrificare i malcapitati…
A parte il fatto che due serpenti intrecciati sono diventati il simbolo di medici e farmacisti, “Il libro della giungla” è un raro caso in cui questo animale è presentato in un’accezione positiva: è un aiutante, magari sordo al primo richiamo, ma quando si attiva è un deposito di memoria. La sua funzione cambierà a partire dal cartone Disney: qui è un personaggio scialbo e un antagonista secondario (perché il primo è la tigre).
A dispetto di queste cancellature, ci sentiamo di preferire la versione più aderente al romanzo. Anche lo zoo (iconografico o semantico) è bello perché è vario.
Onomastico
San Felice I, Papa