Il concetto di riposo ad agosto non è certamente un fatto nuovo. Se luglio per gli antichi romani era targato gens “Julia”, le successive 31 tintarelle di luna appartenevano invece al primo imperatore.
Ottaviano Augusto ci tenne però a rivendicare questo periodo solo al plurale: per cui si è sempre parlato di “Feriae Augusti”. Che la vacanza, letteralmente il vuoto di impegni e pensieri, non dovesse durare solo un giorno.
Forse perché, oggi come allora, in questo momento dell’anno ci si sente come bisognosi di rammendo. L’augurio per questo Ferragosto allora, è che arrivi un’alta marea di “buon vuoto”: a settembre torneremo in piena, tirati a nuovo e rivoltati come un calzino.