Intercultura è una ONG attiva dal 1955, parte della rete internazionale AFS (American Field Service). Promuove programmi di scambio interculturale per adolescenti, con l’obiettivo di formare cittadini globali consapevoli, empatici e responsabili. Intercultura non si limita a favorire esperienze individuali di crescita, ma mira a generare connessioni culturali profonde, capaci di incidere positivamente sul mondo.

Brand design. Un’identità autonoma e consapevole

Il nuovo brand rappresenta un passaggio importante verso l’affermazione di un’identità più autonoma rispetto ad AFS. Il logo è stato ridisegnato con un focus esclusivo sul nome “Intercultura”, mantenendo il riferimento ad AFS in posizione apicale ma sullo sfondo, a indicare l’origine e il legame valoriale, ma anche la progressiva indipendenza maturata nel tempo. È stato eliminato il payoff “Incontri che cambiano il mondo. Dal 1955”, non perché privo di rilevanza ma per favorire un racconto più dinamico e per conferire al nome stesso di Intercultura una dimensione onnicomprensiva dei valori che raccoglie.

Type Design. Autorevolezza e personalità

Per valorizzare al meglio la centralità del nome Intercultura, è stato progettato un carattere tipografico Slab Serif, capace di unire leggibilità e versatilità in un segno autorevole. Le grazie spesse e robuste conferiscono al font un aspetto deciso, moderno e distintivo. Diversamente dai serif tradizionali, questo stile tipografico riesce a bilanciare forza e leggibilità, offrendo un’identità visiva riconoscibile e coerente, adatta sia a titoli che a testi più lunghi.

Communication Design. Nuovi linguaggi per una nuova narrazione

La comunicazione di Intercultura è stata ripensata per riflettere meglio la sua ampiezza di visione. La palette cromatica si fonda su due tonalità di blu, simbolo di fiducia e apertura, con accenti di rosso che introducono energia e passione. Il font Slab Serif garantisce efficacia e coerenza su tutti i touchpoint: dal sito web alle brochure, dalle slide di presentazione ai social. Il linguaggio fotografico predilige ritratti di studenti nei contesti di scambio, trasmettendo calore, autenticità e vitalità: l’obiettivo è nella proposizione di Intercultura come fautore di sonsapevolezza e al tempo stesso di testimone di “una storia per tutta la vita”, rispetto all’esperienza offerta agli adolescenti. Il tone of voice, diretto e semplice, insieme alla nuova identità sonora, concorre a raccontare un’organizzazione che da 70 anni è “adolescente tra gli adolescenti”.